Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha incontrato martedì scorso il vice Ministro della Salute della Repubblica Popolare Cinese She Jing, in visita ufficiale in Italia, al fine di dare attuazione ai Memorandum di intesa nel settore della medicina tradizionale cinese siglati nei mesi scorsi. Obiettivo dell’incontro la definizione di un Protocollo di intesa per introdurre in Italia la medicina tradizionale cinese e promuovere l’accesso dei farmaci cinesi sul mercato europeo. A tal fine, si legge nel comunicato stampa del Ministero, è stata ravvisata la necessità di definire specifici percorsi di formazione in medicina tradizionale cinese validati dalle autorità italiane e cinesi per essere sicuri che in Italia si pratichi la vera medicina tradizionale cinese, e non varianti della stessa come sta attualmente accadendo, e che i trattamenti terapeutici siano eseguiti esclusivamente da medici.
Scriveva Federico Rampini per Repubblica, il 1 settembre scorso: “la TCM ( Traditional Chinese Medicine) attira in Asia le più grandi multinazionali farmaceutiche: americane, svizzere, tedesche e francesi si aprono a una medicina che in passato avevano snobbato considerandola poco scientifica”. Ricordando che ai primi di settembre numerose multinazionali avevano accompagnato il Ministro Sirchia a Pechino per l’inaugurazione di un laboratorio di sperimentazione di anti-virali e anti-tumorali elaborati secondo la tradizione cinese, Rampini osserva: “L’attrazione tra Pechino e le multinazionali estere è reciproca. I cinesi sono convinti di avere una filosofia valida da esportare nel resto del mondo, ma hanno bisogno di procedimenti scientifici e controlli di qualità per superare le barriere normative dell’Occidente. L’industria farmaceutica vede un business in forte sviluppo e anche la possibilità di procurarsi nuovi principi attivi di cui c’è carenza ( ad e esempio gli anti-virali) . La Cina- conclude il giornalista- è colta impreparata dal successo mondiale delle sue medicine tradizionali e rischia di vedersele copiare dalle multinazionali straniere. Poche cure TCM sono protette dai brevetti. Quelli che ci sono spesso sono stati depositati prima dal Giappone e dalla Corea del Sud, più abituati a seguire le regole del gioco per entrare nel mercato nordamericano”.
La delegazione cinese, accompagnata dal Sottosegretario Cesare Cursi, ha proseguito la sua visita a Roma, con un meeting all’Università di Tor Vergata, al Policlinico Umberto I. Nel corso dell'incontro sono stati comunicati i risultati di una ricerca iniziata a luglio presso l'ambulatorio di agopuntura del Centro di Medicina del Dolore del Policlinico, che ha dimostrato l’efficacia dell’agopuntura sulle cefalee causate dalla cervicale.Gli incontri si concluderanno domani con la Cerimonia di chiusura che si svolgerà al Ministero della Salute alla presenza del Ministro Sirchia.