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LINGUA BLU, STORACE: NUOVA STRATEGIA

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Una ''nuova campagna vaccinale contro la 'blu tongue', impostata secondo le attuali regole, e' fatalmente destinata a fallire''. Lo sottolinea il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, in una lunga lettera inviata ai ministri della Salute, Girolamo Sirchia, e dell'Agricoltura Gianni Alemanno e al presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, sul problema della vaccinazione per la 'lingua blu'. Il governatore, che ricorda di essersi rivolto piu' volte alla direzione generale della Sanita' veterinaria e alimenti del ministero della Salute senza ottenere risposta, sollecita ''un urgente e autorevole intervento, perche' possa al piu' presto essere definita la strategia di intervento per il 2005, in un quadro di auspicabile collaborazione istituzionale, per evitare che le preoccupazioni degli allevatori, gia' manifestatesi quest'anno in varie sedi, possano sfociare in atteggiamenti di protesta dannosi per l'immagine del governo nazionale e di quelli regionali''. - Del resto, la direzione generale competente non ha ancora emanato il provvedimento che stabilisce i territori con obbligo di vaccinazione e i criteri e le modalita' della campagna. Per evitare che si ripetano i problemi del passato, illustrati nella lettera, la proposta di Storace poggia su alcuni punti chiave: considerare tutti i territori sottoposti a restrizione come un'unica area omogenea nella quale regolamentare la movimentazione degli animali sensibili, prescindendo dalla circolazione del virus e dallo stato di vaccinazione dei singoli animali; consentire la movimentazione degli animali sensibili verso i territori indenni dalla 'Lingua blu', previa vaccinazione del singolo capo da almeno 30 giorni e non piu' di 12 mesi E ancora: prevedere particolari procedure per la movimentazione dei vitelli destinati ai centri di ingrasso del Nord-Italia; vaccinare i soli ovini da rimonta non immunizzati nelle precedenti Campagne di profilassi, con i sierotipi che costituiscono un effettivo rischio per la popolazione ovina di ciascun territorio regionale. Infine, rimodulare il quadro nazionale delle misure di sostegno agli allevatori. Tutto questo in attesa che nel 2006 sia disponibile un vaccino tetravalente inattivato, privo degli inconvenienti che quello attuale comporta. ( Adnkronos Salute)