La ASL 11 di Empoli ha attivato un servizio a pagamento di medicina naturale veterinaria. Ne ha dato comunicazione all’inizio di ottobre la stessa ASL con un comunicato stampa sul quale è già intervenuta l’Unione Medicine non Convenzionali in Veterinaria. In data 9 novembre il Presidente dell’ANMVI, Paolo Bossi, ha inviato una nota al Direttore Generale della ASL Dottor Alessandro REGGIANI e al Dottor Fabio FIRENZUOLI, Direttore CENTRO CLINICO DI MEDICINA NATURALE nella quale scrive: “senza entrare nel merito della legittimità, ci permettiamo al momento evidenziare alcuni aspetti di convenienza ed opportunità della scelta da voi attuata. Rispetto alla Medicina Umana, nel cui ambito avete da tempo attivato un Centro di Medicina Naturale gestito con grande serietà e professionalità, i compiti istituzionali del Servizio Pubblico Veterinario assumono un diverso significato, in quanto sono rivolti a compiti preventivi piuttosto che diagnostico-clinici, funzionali solo a meglio focalizzare le conseguenze epidemiologiche dei casi. Tale convincimento si evince non solo dalla prassi ma anche dalla norma, essendo più volte richiamato il principio di assistenza zooiatrica affidato all’ASL “solo in casi di palese carenza ambientale”.E' difficile quindi capire sulla base di quali esigenze la Vs Asl abbia ritenuto necessario attivare un servizio che in nessun modo può rientrare nelle finalità della struttura pubblica rivolgendosi ad animali da compagnia, per una attività clinica, ad oggi ancora poco riconosciuta e diffusa, ma comunque già ampiamente offerta e proposta sul territorio dai Professionisti Privati. Il fatto che questo servizio sia poi offerto a pagamento, fra l'altro a nostro avviso a tariffe troppo basse per coprirne i costi di gestione, non ne giustifica in alcun modo la sua attivazione. Anzi, pone direttamente la struttura pubblica in una posizione concorrenziale, con i veterinari Liberi professionisti, che diventa del tutto ingiustificata, se non scorretta, considerando l'azione fortemente promozionale che si è voluto dare a questo servizio (trasmissione RAI "Uno Mattina"), le errate indicazioni che giustificherebbero il servizio domiciliare. Secondo il Presidente ANMVI, a fronte di una stagnazione del mercato delle cure e dei ricoveri, forti difficoltà di inserimento dei giovani neolaureati, di una clamorosa richiesta di nuove risorse per la sanità pubblica e di una acclarata carenza di finanza pubblica, sarebbe opportuno “suggerire un impiego più funzionale ed aderente alla norma dei dipendenti pubblici per non disperdere energie e far fronte, comunque, ai crescenti bisogni di sicurezza sanitaria, compresa quella alimentare”. . La conclusione del Presidente ANMVI è un invito a riconsiderare l’opportunità dell’attivazione del Servizio di Medicina Naturale Veterinaria.
La nota è stata indirizzata anche al Ministero della Salute e ai Servizi Veterinari della Regione Toscana.