• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31395

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

EDUCARE IL CANE,INTERVISTA A L. TORRIANI

Immagine
Cosa fare se il nostro cane, lasciato solo in casa, abbaia infastidendo i vicini? E se cammina di notte per la casa? E se ha problemi con i suoi simili? Le domande che la giornalista Paola Tiscornia ha rivolto a Laura Torriani per il settimanale Intimità sono fra le più gettonate dagli addetti alla stampa nazionale. Il tema del comportamento animale ed in particolare del cane piace al pubblico. O almeno ai giornalisti. Ecco le risposte date da Laura Torriani, Segretario Nazionale ANMVI, al giornale in edicola questa settimana. “Spesso nelle prime fasi della convivenza con il cane, è il proprietario che lo incoraggia ad abbaiare, in determinate situazioni. nel tempo però, diventerà più complesso impedire quel particolare atteggiamento. Alcune razze come i terrier, sono poi maggiormente predisposte ad abbaiare. Senza contare che i motivi di questo comportamento possono essere diversi, alcuni cani sono preda di ansia da separazione, altri rispondono a stimoli esterni: sirene, passi sulle scale, urla di bambini. Sarò quindi necessario individuare il vero problema per ogni singolo soggetto per intervenire correttamente. Può essere indicato ricorrere, in questi casi alla consulenza di un veterinario comportamentalista”. Sul “passeggio notturno” la risposta di Laura Torriani è che : “ di solito i cani non camminano senza uno scopo ( gioco, ricerca del cibo, esplorazione dell’ambiente, guardia) per cui in questi casi dovremo sospettare un qualche problema medico o neurologico come le cardiopatie che rendono difficoltosa la respirazione da stesi o disturbi legati all’invecchiamento cerebrale. A volte però si tratta di un problema comportamentale legato a una iperattività del cane o anche a una mancanza di sufficiente moto durante il giorno. Io suggerirei un consulto con un professionista che escluderà la componente fisica”. E se il cane non si fida ad entrare in ascensore, Laura Torriani spiega che “può dipendere dall’età alla quale si è verificato il "primo incontro". Cani acquisiti da cuccioli e abituati fin da piccoli all’ascensore non hanno quasi mai problemi. Qualche guaio si può avere con cani recuperati dai canili o in caso di trasloco da case senza ascensore. Se Fido si spaventa la prima volta è facile che rimanga il timore per la “scatola rumorosa” nella quale vogliamo farlo entrare. In questi casi si dovrebbe tentare un avvicinamento graduale, magari entrando con il cane a cabina ferma e porte aperte e ricompensandolo con bocconcini. Per nessun motivo si deve forzare l’animale spaventato a entrare nella cabina, data la possibilità di reazioni, anche aggressive legate alla paura.” Anche per i problemi legati alla convivenza con i simili “ non esiste una sola causa. alcuni cani sono più aggressivi verso i simili dello stesso sesso, altri reagiscono indistintamente verso qualsiasi cane. A volte però l’aggressività e il timore si manifestano soprattutto verso altri cani specifici, magari per motivi di status sociale di un soggetto rispetto all’altro. E’ possibile anche che un cane che non gradisce la compagnia dei suoi simili non sia stato messo in grado di socializzare correttamente nelle prime fasi della vita. Spesso si commette l’errore di non fare uscire il cucciolo fino a una certa età per timore di contagio di malattie infettive, oppure non lo si lascia contattare altri cani per paura di vederlo aggredire. Gli animali che non hanno imparato a relazionarsi correttamente con i propri simili hanno difficoltà ad interpretare i messaggi inviati da altri cani e possono reagire in maniera esagerata anche per paura o per ignoranza, In questi casi, si deve rimediare con una paziente rieducazione del cane che lo riporti verso comportamenti più sociali verso gli altri cani. E’ però sempre indispensabile valutare molto bene la decisione di prendere un cane assumendo prima ( e non dopo!) le giuste informazioni sulla gestione degli animali coni quali abbiamo intenzione di convivere, sia chiedendo al veterinario, sia documentandoci da soli.” E quando Fido, per esempio, legato fuori dal supermercato si abbandona alla disperazione? “ E’ facile che il cane lasciato da solo manifesti nervosismo. Anche qui si tratta di una procedura da effettuare con gradualità e non di punto in bianco. Si deve abituare il cane ad aspettarci in un posto prestabilito, iniziando fin da piccolo ad assuefarlo a brevi assenze del proprietario, dapprima rimanendo in vista e ricompensando il comportamento tranquillo e poi, man a mano, allontanandosi sempre più. Concludo ricordando che qualsiasi suggerimento di metodi violenti o coercitivi ( collare elettrico, per esempio) deve mettere in allarme rispetto alla serietà di chi lo propone: il cane si deve fidare del proprietario, non temerlo!”