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STUDI DI SETTORE: NO ALL'ISTAT

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Il presidente dell'Istat, Luigi Biggeri, è stato molto chiaro. Nel corso di un’audizione in Parlamento ha detto che l’Istituto non ha i soldi per mettere a punto gli indici necessari per l'aggiornamento annuale degli studi di settore, ipotizzato dal Ministro Siniscalco. Il Governo è quindi tornato sui suoi passi. ha ritirato questa ipotesi dalla Finanziaria. L’indicizzazione automatica degli studi di settore non piaceva alle professioni e nemmeno ad alcuni esponenti della maggioranza parlamentare. L’On Gianfranco Conte ( FI) membro della commissione finanze della Camera ha infatti dichiarato:" Io sono favorevole alla revisione degli studi di settore facendo però particolare attenzione. Ci sono categorie che negli ultimi tempi hanno visto cambiare in peggio la loro situazione ma molte altre hanno letteralmente tradotto la lira in euro raddoppiando i prezzi. Insomma si è esagerato e questo andamento va corretto." Abbandonando l'ipotesi della revisone annuale automatca degli studi la Finanziaria del 2005 verrebbe però a perdere 2,5 miliardi di euro che dovranno essere trovati in altro modo. L'On. Conte non ha dubbi:" Il condono sarà riaperto". Ancora una volta si torna su strumenti iniqui che continuano a premiare l'evasione e la illegalità. E sulla questione degli studi di settore, Giuliano Lazzarini, Consigliere FNOVI ha chiarito che “per i prossimi due anni non saremo coinvolti dalla revisione indicata dal Min. Siniscalco per circa 80 categorie di professionisti”. Ma c’è anche un’altra novità: “anche il 2005- ha spiegato Lazzarini- rimarrà un anno sperimentale per lo studio di settore veterinario e, probabilmente l'evoluzione avverrà per il 2006 ma non è ancora definitiva. Essendo quindi una delle ultime categorie ad essere state inserite all'interno degli Studi saremo anche delle ultime a subire una revisione. Attualmente l'unica manutenzione dei nostri Studi è da riferirsi al quadro Z già eseguita in aprile e di cui valuteremo le risposte dopo i prossimi mesi di contribuzione. Saremo quindi coinvolti, come Commissione FNOVI, nella valutazione delle risposte dei contribuenti il prossimo anno eventualmente pronti a suggerire altre correzioni o aggiustamenti che possano meglio inquadrare la nostra realtà organizzativa e di conseguenza la nostra giusta posizione fiscale. Importante è stato per me verificare, ancora una volta, che la porta aperta in questo Ministero ci permette di affrontare le problematiche fiscali insieme agli specialisti del settore senza subire delle modifiche a nostra insaputa. Questo ci permetterà alla fine della partita di ottenere un risultato il più vicino possibile alla realtà.”