Un sondaggio Demos-Coop, illustrato da Ilvo Diamanti su Repubblica di ieri, rivela che il 22,3 % degli italiani vorrebbe fare il libero professionista e il 31, 3% vorrebbe lavorare in proprio. La maggioranza degli italiani se potesse non lavorerebbe “sotto padrone”. Solo il 4,6% degli italiani lavorerebbe nella piccola impresa o da un artigiano. Solo il 14,9% gradirebbe essere alle dipendenze di una grande impresa.
La libera professione è ambita da persone con una posizione sociale elevata. Nella percezione dei liberi professionisti il prestigio del proprio lavoro è aumentato: è solo il 26,8% dei professionisti intervistati a ritenere che il proprio status sia peggiorato rispetto al passato. Si sentono perdenti i dirigenti d’azienda, i commercianti e gli artigiani.
Gli italiani si stanno abituando a liberarsi dai vincoli tradizionali come la rigidità degli orari e le retribuzioni prestabilite. Per il 44% degli italiani quello che conta è fare un lavoro che dà soddisfazione e proprio il lavoro autonomo sembra dare maggiori possibilità di realizzazione personale.
Il sogno degli italiani è dunque quello di essere imprenditori di se stessi? Nel commento di Ilvo Diamanti che accompagna l’indagine si sottolinea come il bisogno di stabilità e l’aspirazione a non cambiare lavoro nel corso della vita siano duri a morire. Il sospetto è dunque che il lavoro autonomo e il lavoro flessibile più che una vera aspirazione siano una necessità. Lo dimostra il fatto che quando il datore di lavoro è un ente pubblico la disponibilità a lavorare alle dipendenze c’è. L’aspirazione all’impiego pubblico è infatti espressa dal 26,8% degli italiani.