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MILANO, ORDINI UNITI CONTRO L’ONAOSI

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La Consulta regionale lombarda degli Ordini dei Farmacisti, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano e dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Milano, ha scritto alla Presidenza del Consiglio, alla Corte dei Conti e ai Ministeri competenti per dire che “subissati dalle proteste dei propri iscritti, segnalarono, con lettera motivata del 6 agosto 2004 indirizzata al Presidente dell’Onaosi e ai Presidenti delle rispettive Federazioni Nazionali, l’iniquità e incomprensibilità di tale nuovo contributo, ritardi ed erroneità nelle richieste, difficoltà di comunicazione con l’Onaosi, senza avere risposta”. Attualmente, si legge nella lettera, la legittimità del contributo obbligatorio, esteso ai liberi professionisti per gli anni 2003/2004,”è sub iudice”, pertanto la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani “ nonché in proprio alcuni farmacisti, hanno richiesto al TAR del Lazio l’annullamento del provvedimento ministeriale di approvazione e la causa è pendente in attesa che venga fissata l’udienza di discussione”. I presidenti dei tre Ordini ritengono che “ sia lecito dubitare della legittimità del provvedimento ministeriale impugnato, se non della legittimità costituzionale della legge che ha creato un nuovo contributo obbligatorio a carico di tutti i liberi professionisti sanitari a favore di un ente di diritto privato al quale è stato demandato il potere di determinare l’ammontare del nuovo contributo contrariamente all’impegno formalmente assunto dalle autorità di Governo e dalle dichiarazioni della maggioranza parlamentare che lo sostiene, di non aumentare la pressione fiscale, ma anzi di diminuirla”. Ricordando la relazione della Corte dei Conti sull’attività economico finanziaria dell’ONAOSI nel quinquennio 1995-2000, gli scriventi ordini, concludono che “la legge è vigente e il provvedimento autorizzatorio ministeriale non sospeso nella sua efficacia”, ciascuno quindi “valuterà se pagare il nuovo contributo o segnalare che non pagherà il nuovo contributo in attesa delle decisioni del TAR del Lazio, ritenendo illegittimo il provvedimento ministeriale autorizzatorio, se non illegittima la norma di legge che ha creato il nuovo contributo obbligatorio e la susseguente quantificazione operata da Onaosi”.