Il Comune di Roma ha commissionato all’Istituto di Scienze della Cognizione del CNR una ricerca sugli atti di violenza da parte di bambini e adolescenti a danno degli animali di famiglia. Lo studio è stato presentato il 1 ottobre nell’ambito del convegno Bambini e animali: empatia e crudeltà. Una volta su tre i ragazzi se la prendono con il proprio animale. Una volta su cinque la ragione della violenza è il semplice divertimento. L’età più a rischio è quella tra i 13 e i 14 anni. I risultati derivano da un questionario distribuito in 12 scuole tra Roma e Firenze. Hanno risposto circa 300 alunni, dai 9 ai 18 anni.
I comportamenti violenti sono molto più frequenti tra i ragazzi (23, 8%) rispetto alle ragazze (9,7%). Gli episodi sono stati divisi in quattro livelli: dal meno grave (come infastidire un gatto 40,4%), fino al più crudele (uccidere un mammifero o un uccello, 4,2%).
Spiega
Frank Ascione, professore di psicologia dell’Università statunitense dello Utah : “I bambini e gli adolescenti crudeli verso le bestie hanno una maggiore probabilità una su tre , di manifestare in età adulta comportamenti ripetutamente feroci e pericolosi”. Aggiunge
Camilla Pagani del CNR: “Gli atti brutali verso gli animali sono spia di un ambiente non sereno in famiglia. Bambini maltrattati sono a loro volta protagonisti attivi di maltrattamenti”.
“Negli ultimi trent’anni, l’analisi del rapporto dei bambini e degli adolescenti con gli animali è stata particolarmente approfondita dal mondo scientifico e si è arricchita di nuove prospettive e di nuovi orientamenti, producendo, ad esempio, collegamenti con la psicologia dello sviluppo, la psicologia clinica, quella sociale, la sociologia, il diritto e la medicina veterinaria”, spiega Camilla Pagani, ricercatrice dell’Istc-Cnr. “Un rapporto negativo con l’animale”, prosegue Pagani, “può essere l’indicatore potenziale di una situazione esistenziale patogena del bambino e può anticipare suoi futuri comportamenti antisociali. Mentre, attraverso un rapporto positivo con l’animale, il piccolo può essere agevolato nella ‘comprensione del diverso’, traguardo importante dello sviluppo e conquista significativa del processo di socializzazione”.
Le torture inflitte agli animali e registrate dalla ricerca ( tagliare la coda alle lucertole, legare con nodo scorsoio un gatto alle inferriate, colpire i piccioni con la fionda o infilzare con siringhe piene d’alcool un gatto, l’animale più seviziato) contraddicono l’animalismo dichiarato dai ragazzi che per il 90% sono contrari all’uso di pellicce, per l’82% dicono no alla caccia e in maggioranza non vorrebbero più gli animali nei circhi e negli zoo.Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese. (fonti: Corriere della Sera/CNR)