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EFSA, PARLA IL DIRETTORE PODGER

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A Parma, l’European Food Safety Authority, ha individuato i propri uffici provvisori, ma è solo in autunno che potrà contare su una vera e propria sede definitiva e solo dopo l’estate inizieranno i trasferimenti dello staff. Il direttore esecutivo dell’EFSA, Geoffrey Podger si dice consapevole delle attese e delle aspettative che ci sono sul territorio nazionale. In un articolo scritto per Agrisole di questa settimana spiega: “Posso annunciare con piacere che siamo riusciti a stabilire dei contatti molto buoni sia con l’industria nazionale che dell’Emilia Romagna. E’ nostra intenzione intensificare tali rapporti al fine di essere in grado di aiutarci reciprocamente in caso di temi inerenti la sicurezza alimentare, come le problematiche che hanno a che vedere con la tecnologia alimentare, cosi in cui l’industria può contribuire con la sua inestimabile esperienza. L’EFSA sta stringendo stretti legami accademici con l’università di parma e della regione e siamo fiduciosi che come risultato gli scienziati italiani contribuiranno notevolmente al lavoro dell’Autorità” Quanto ai compiti dell’EFSA, Podger ribadisce il ruolo scientifico e indipendente dell’Authority: Compito principale dell’Autorità è quello di valutare scientificamente i rischi inerenti la catena alimentare- compresa la salute e il benessere degli animali- per l’inera Unione Europea. Ciò comprende chiaramente numerosi settori di analisi, alcuni con carattere molto generale e altri molto più specifici. In quest’ultimo campo, per esempio, l’EFSA fornisce pareri all’Unione europea su ogm, pesticidi, e in futuro potremmo anche essere incaricati della valutazione delle allegazioni alimentari. Gran parte del nostro lavoro ci viene richiesto dalla Commissione Europea che è responsabile del processo normativo del settore alimentar, ma anche il Parlamento europeo e gli stati membri hanno la facoltà di avanzare richieste. L’EFSA non è tuttavia una semplice agenzia tecnica al servizio di altre istituzioni. Vantiamo infatti un ruolo ben preciso e indipendente nella comunicazione del nostro lavoro scientifico, nella sua pubblicazione e nel coinvolgimento dei nostri interlocutori naturali. Contiamo quindi su uno staff di esperti in comunicazione e attribuiamo notevole importanza alla collaborazione con le altre nazionali responsabili della sicurezza alimentare, utile per essere certi che la comunicazione sulla sicurezza in tale settore sia tempestiva e rispettosa delle differenze culturali. Non vogliamo certo sminuire il loro ruolo o sostituirci ad esse, ma cerchiamo di creare una rete di collaborazione a beneficio di tutti.(...) Dopo l’intesa in Conferenza Stato Regioni del 17 giugno con i ministeri della salute e delle politiche agricole, anche l’Italia avrà un proprio organismo per la sicurezza alimentare, un Comitato che si annuncia a breve seguito da provvedimenti attuativi sotto forma di decreti interministeriali. Sulla qualità degli alimenti e i problemi connessi alla produzione, Podger ribadisce: L’autorità ha un interesse puramente scientifico nei temi della nutrizione e non si occupa di questioni relative alla qualità dei prodotti alimentari. Sono ben conscio del fatto che in considerazione delle straordinarie tradizioni culinarie dell’Italia le preoccupazioni che ruotano attorno alla qualità dei prodotti alimentari occupano un posto di riguardo nell’agenda nazionale, ma anche in questo caso, temi come la protezione dei brevetti sono di competenza della Commissione. Detto ciò, a livello personale, siamo tutti chiaramente grandi ammiratori della tradizione alimentare italiana.