La definizione dei nuovi obiettivi formativi valevoli ai fini del programma ECM sta sopportando ritardi e battute d’arresto a causa della FNOMCEO, la Federazione che proprio in queste settimane ha duramente attaccato il programma di educazione continua in medicina, specie a seguito del Decreto sulle società scientifiche.
Dopo che la Sezione Ordini e Collegi della Commissione ECM ha formulato le proprie proposte di obbiettivi formativi ECM, tutti gli ordini sono stati chiamati a dare il proprio contributo. Il Comitato Centrale della FNOVI ha discusso la nuova formulazione degli obiettivi riservandosi di dire la sua entro fine luglio. Ma dalla FNOMCEO non arriva nessun segnale. Riferisce il Commissario
Gaetano Penocchio sul sito del Progresso Veterinario:
“il vero problema che, irrisolto comporterà ritardi nella ridefinizione degli obbiettivi da parte della Conferenza Stato Regioni è il ritardo nella individuazione degli obbiettivi da parte della FNOMCeO; la indisponibilità di documenti ufficiali sul tema e la concomitante assenza del Presidente Del Barone (Coordinatore, tra l'altro, della Sezione Ordini e Collegi) , non hanno chiarito i motivi del rinvio”. Ma sulla definitiva individuazione degli obbiettivi pesa anche la determinazione delle Regioni nel perseguire una parità di pesi tra accreditamento regionale e nazionale.
“In questo senso- chiarisce Penocchio-
il rischio è quello di accreditare i formatori utilizzando criteri diversi (verosimilmente i provider richiederebbero questo riconoscimento alle Regioni con i parametri più facili da raggiungere e/o semplicemente alle Regioni organizzate in modo più snello o che prevedono meno oneri)”.
Da notare che tra gli obbiettivi formativi generali (etica e deontologia professionali, diritto sanitario, formazione dirigenziale o manageriale, lingua inglese applicata alle scienze mediche, informatica educazione sanitaria , tecniche di intervento nelle emergenze sanitarie) figura anche l’”esatta informazione circa le tecniche, le pratiche e le metodiche, sanitarie e/o salutistiche, delle
medicine cosiddette non convenzionali o alternative".
Relativamente al Decreto ministeriale 31 maggio sulle Società Scientifiche, che ha comportato polemiche ancora accese, il VicePresidente della Commissione D'Ari ha precisato che si tratta di un atto amministrativo che, come tale, può essere modificato quando ne venisse accertata la necessità. E proprio ieri
Giuseppe Renzo, Presidente della Commissione per gli Iscritti all'Albo degli Odontoiatri della FNOMCeO ha dichiarato all’ANSA di non aver mai sostenuto che il Decreto del Ministero della Salute del 31 maggio 2004, in tema di Educazione Continua Medica, debba essere impugnato davanti al TAR pur confermando, " come del resto molti altri componenti della Commissione Nazionale E.C.M., di non aver potuto discutere in quella sede i contenuti del Decreto stesso''.
Renzo smentisce anche la notizia del ricorso al TAR promosso dall’ANDI: ''Non mi risulta - ha aggiunto Renzo - che alcuna decisione sia stata assunta ed approvata al riguardo durante i lavori della Tavola Rotonda svoltasi il 24 luglio a Roma, da parte del Consiglio Nazionale del Sindacato ANDI''.
E sulla Gazzetta Ufficiale del 26 luglio è pubblicato l'
Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul programma di formazione continua, per l'anno 2004, e sugli obiettivi formativi di interesse nazionale, per il triennio 2003-2005: per l'anno 2004 le attivita' formative residenziali, ivi comprese quelle aziendali, continueranno ad essere accreditate e valutate con le modalita' e le procedure attualmente in vigore, mentre i nuovi obiettivi formativi dovrebbero essere definiti fra tre mesi.