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ECM, L’ANDI RICORRE AL TAR

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L'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) sul piede di guerra contro il decreto del ministero della Salute del 31 maggio scorso in tema di Educazione continua in medicina (Ecm), relativo ai requisiti che devono possedere le societa' scientifiche e le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. I dentisti ricorreranno infatti al Tar contro il decreto. L'annuncio e' stato dato oggi in occasione della tavola rotonda 'Aggiornamento professionale o Ecm' promossa dall'Andi con i rappresentanti di medici, universita', ministero, odontotecnici e società scientifiche. Pur manifestando opinioni diverse sull'obbligatorietà o meno dell'aggiornamento professionale, tutti gli intervenuti, si sottolinea in una nota, ''hanno manifestato la loro ferma contrarieta' al decreto ministeriale'', che ''esautora la funzione dell'Ordine e che oltretutto - ha sottolineato il presidente della Commissione Albo odontoiatri Cao, Giuseppe Renzo - non e' stato neppure discusso in sede di Commissione nazionale Ecm''. Ancora piu' duro il giudizio del segretario del sindacato dei medici di famiglia Fimmg Mario Falconi, il quale ha ipotizzato l'intervento della magistratura sulla scelta di un soggetto privato per compiti tipici di un soggetto pubblico. ''Ancora una volta - ha commentato il presidente nazionale Andi Roberto Callioni - si perde l'occasione per fare chiarezza sul 'dovere', previsto nei comunicati o nelle interviste del ministro ma assente in un qualsiasi testo di legge, dei liberi professionisti di attuare i programmi Ecm''. Callioni ha quindi annunciato che l'Andi, come pure altri sindacati di categoria, ricorrerà al Tar contro il decreto ministeriale. Nei giorni scorsi l’Area Sanitaria di Consilp CONFPROFESSIONI ha approvato un documento nel quale si annunciano “forme articolate di protesta “ contro l’attuale sistema di educazione continua in medicina, giudicato da ANDI, ANMVI, PLP E FIMMG “uno strumento inappropriato per la crescita delle libere professioni sanitarie. Per le sigle dell’Area Sanitaria di CONFPROFESSIONI, questo ECM è “un’esperienza da evitare”. (fonti ANSA/CONSILP).