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ECM: PREOCCUPAZIONE PER LA CONSILP

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“L’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROPFESSIONI, che raccoglie oltre 100.000 liberi professionisti della sanità (medici di famiglia, dentisti, veterinari, psicologi), esprime tutta la sua grande preoccupazione sull’andamento assunto negli ultimi giorni delle vicende riguardanti la Formazione Accreditata (ECM), che pur riguardando con caratteristiche specifiche le singole professioni, presenta alcuni elementi comuni di grande rischio. “ E’ con queste frasi che ha inizio il comunicato stampa sottoscritto da ANDI, ANMVI, FIMMG, PLP, sulle numerose questioni che riguardano l’ECM ed in particolar modo il recente decreto del 31 maggio 2004 con il quale sono definiti i requisiti che devono avere le società scientifiche che svolgono attività di formazione continua in medicina. “Dopo la pubblicazione del Decreto sulla G.U. del 2 luglio u.s. – continua il comunicato - in particolare viene valutata con estrema negatività l’esclusione del mondo professionale, sia nelle sue forme Istituzionali (Federazioni Ordinistiche) che in quelle di rappresentanza delle Associazioni riconosciute, dalla partecipazione attiva nella programmazione, svolgimento e verifica dei corsi di formazione per l'educazione continua, nonche' dalle procedure di accreditamento degli enti 'formatori'. Sorprende inoltre il ruolo esorbitante attribuito alla FISM, Federazione delle società medico scientifiche ma comunque una associazione privata, alla quale viene riconosciuta di fatto una funzione pubblica, equiparandola ad un organo ausiliario della Pubblica Amministrazione e la cui sede è rimasta presso quel Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano che fino al 2001 era diretto dal prof. Girolamo Sirchia. Risulta fin troppo evidente un grave eventuale conflitto d'interesse tra chi dovrà emettere il decreto di riconoscimento e cioè il Ministero della Sanità ed una società scientifica. Il tentativo di costituire in Italia, primo tra i paesi in Europa, un sistema di aggiornamento continuo di tutti gli operatori sanitari sul modello americano (ECM) si sta trasformando da una occasione di crescita professionale e di sviluppo continuo del sistema delle conoscenze dei professionisti, in uno strumento inappropriato per la crescita delle libere professioni sanitarie e che a causa anche delle incertezze normative che coinvolgono questo settore, in buona sostanza è percepito come “esperienza” da evitare piuttosto che come risorsa e occasione di crescita professionale.” “L’AREA SANITARIA di CONSILP-CONFPROFESSIONI, conclude la nota, attenta alle politiche complessive sulle Libere Professioni in Italia, non può non ribadire tutta la sua preoccupazione proprio perché uno strumento come la formazione, ritenuto strategico per lo sviluppo di una nuova visione del ruolo delle Professioni in Italia, sia in questo modo utilizzato in maniera inappropriata e strumentale, disincentivando di fatto la partecipazione dei professionisti stessi ai programmi formativi in quanto vengono espulsi da qualsiasi possibilità di incidere sui percorsi formativi. Annuncia che sono allo studio forme articolate di protesta e di proposta che coinvolgeranno i vari settori professionali rappresentati da questa Area e la sua partecipazione alle eventuali iniziative di livello nazionale volte a modificare il presente Decreto. “