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STUDIO VR, BSE INOSSERVATA NEGLI ANNI 80

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I casi di mucca pazza in Francia, dall' inizio dell' epidemia, negli anni '80, sarebbero stati oltre 300.000. Ma questo non significa un aumento dei casi della nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jacob, che colpisce gli uomini, legata alla Bse (Encefalopatia spongiforme dei bovini). A sostenerlo e' uno studio pubblicato dalla rivista Veterinary Research. Il primo caso diagnosticato dal sistema di sorveglianza in Francia risale al 1991. Al 24 giugno 2004 i casi ufficiali hanno raggiunto il totale di 923. ''Ma questa cifra - sottolineano gli autori dello studio, Virginie Supervie e Dominique Costagliola - non corrisponde per nulla alla realta' dell' epidemia, perche' la sorveglianza e' cominciata solo nel 1990''. E prima? ''Le farine animali britanniche - spiegano - sono state utilizzate in Francia dall' inizio dagli anni '80. Tutti i casi fra il 1980 e il 1990 sono dunque passati inosservati. E la prima mucca pazza e' nata nel nel 1983''. Per valutare la portata reale dell' epidemia bovina i due ricercatori si sono messi a recuperare i dati relativi all' eta' dell' infezione, la durata dell' incubazione, l' eta' di mortalita' degli animali, il livello di notifica dei casi e la sua evoluzione. Il fatto che i primi casi di mucca pazza emergono dopo il divieto delle farine animali nel 1990 sta a significare - si osserva - il non funzionamento del sistema di controllo. E' dunque verosimile che l' epidemia sia stata molto forte nel corso degli anni '80 e che sia passata completamente inosservata. I risultati della ricerca, anticipati oggi da Le Figaro, vengono giudicati coerenti da alcuni docenti universitari: ''e' vero c' e' stata cattiva sorveglianza veterinaria, anche se le cifre si basano su statistiche ed ipotesi che si possono discutere''. Intanto in Italia, salgono a quattro i casi registrati nel 2004. In Svizzera si registra il primo caso di zebù colpito dalla malattia.