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CJD, TRE CASI SOSPETTI IN ITALIA

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''Ho forti sospetti che nei tre casi da me esaminati si possa parlare di variante umana di Cjd, ma la mia opinione deve essere confermata o smentita dai risultati definitivi degli ulteriori esami che saranno compiuti dal Centro analisi di Bologna''. Lo ha detto l' anatomo patologo Salvatore Castellino, incaricato dall' assessorato regionale alla Sanita' di eseguire gli esami autoptici sui casi sospetti di mucca pazza, in Sicilia. Castellino, da quando ha ricevuto questo mandato, ha eseguito tre autopsie. L' ultima, compiuta la mattina del 25 giugno nel reparto di Anatomia patologica dell' ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, riguarda un uomo di Palermo deceduto due giorni fa con la diagnosi di sindrome di Creutzfeldt Jacob. Il medico ha esaminato un campione di materiale encefalico prelevato dal paziente. Gli altri esami condotti dal consulente riguardano un altro uomo di Palermo, deceduto la scorsa settimana, e un pensionato di Ispica (Ragusa), morto il 22 maggio scorso. Anche a loro era stata diagnosticata la sindrome di Creutzfeldt Jacob. In un primo momento si era diffusa la notizia che al pensionato fosse stata riscontrata la variante umana della Cjd, cioe' la sindrome della mucca pazza legata al consumo di carne bovina. La notizia venne poi smentita dall' ospedale di San Donato Milanese dove il paziente era stato in cura dal 23 aprile sino al 13 maggio. Solo gli esami autoptici sulle tonsille dei pazienti deceduto possono dare la conferma definitiva di un caso di variante umana di Cjd. A Bologna, specializzati in questo tipo di analisi, sono i laboratori della Clinica neurologica del Dipartimento di Scienze neurologiche dell'Universita'. Il direttore del dipartimento, professor Agostino Baruzzi, non ha voluto confermare, ne' smentire, che le analisi sui tre casi sospetti siciliani saranno eseguite nei laboratori bolognesi. Baruzzi e il suo team studiano da circa venti anni le malattie da prione. I laboratori dell'ateneo possono essere incaricati di eseguire questo tipo di analisi in base ad una convenzione con l'Istituto Superiore di Sanita'. In Italia, oltre a Bologna, ha ricordato il professore, questo tipo di accertamento puo' essere fatto a Milano e Verona, oltre che all'istituto zooprofilattico di Torino, e ovviamente l'istituto superiore di Sanita'. Questi esami richiedono in media 10 giorni, e il loro esito non lascia dubbi. Ad essere analizzati sono campioni di encefalo, dato che le tonsille vengono utilizzate solo per analisi su pazienti in vita. Baruzzi ha sottolineato che, in ogni caso, l'esito degli accertamenti puo' essere comunicato dai responsabili dei laboratori solo all'Istituto superiore di Sanita'. (ANSA).