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CAMORRA, AGGRESSIONI AI VETERINARI

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Dal 1 gennaio è in corso nel Napoletano una forma di epatite A probabilmente attribuibile al consumo di frutti di mare contaminati. Circa 600 le persone colpite. A Napoli almeno l’80, 90% dei venditori ambulanti sono abusivi”. La cifra è data dall’Assessorato al Commercio del capoluogo campano. Abusivi senza permessi nè precauzioni sanitarie che vendono frutti di mare contrabbandati: “le cozze hanno sostituito le sigarette” - commentano le Fiamme Gialle. L’Ufficio veterinario per gli adempimenti degli obblighi comunitari ha già inviato le dovute segnalazioni a chi di dovere.
Ma c’è un problema di sicurezza. A molti veterinari che svolgevano la propria funzione di controllo è capitato di essere minacciati con coltelli o di essere aggrediti. C’è addirittura chi è stato gambizzato. “ Il nostro intervento a volte viene vissuto come un attentato occupazionale” commenta il dottor Andrea Simonetti, epidemiologo della ASL Napoli 1 secondo il quale” il fenomeno ha una significativa dimensione socio economica”. “Occorrerebbe presidiare la piazza, ma noi non abbiamo il personale nè gli strumenti per farlo, gli fa eco il dottor Luciano Scatola, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Napoli 5, dove si registra il maggior numero di epatite. Quello che nessuno si azzarda a dire apertamente – denuncia Claudio Gatti del Sole 24 Ore- è che la riluttanza all’intervento è dovuta anche al fatto che dietro a questo business si nasconde la mano della camorra. ( fonte: Il Sole 24 Ore 31/05/2004)