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INTERVISTA A LA LOGGIA: SONO SODDISFATTO

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Di «soddisfazione»: è lo stato d'animo del Governo per aver approvato lo schema di decreto legislativo per definire i limiti della legislazione concorrente delle Regioni sulle professioni e le esclusive dello Stato. E soddisfatto è il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, il "regista" dell'operazione, che ha avuto la pazienza di costruire una sintesi tecnica e politica - con i contributi di Presidenza del Consiglio, Politiche comunitarie, Giustizia, Istruzione e Attività produttive, riuscendo ad armonizzare le diverse anime dell'Esecutivo. «Si tratta - spiega La Loggia - del primo decreto per regolare la potestà legislativa concorrente delle Regioni. È stato un lavoro tra i più complicati affrontati in questa legislatura. Abbiamo proceduto per successivi aggiustamenti, attraverso riunioni tecniche e politiche. L'approvazione in Consiglio dei ministri è avvenuta all'unanimità». Signor ministro, ora il testo dovrà essere esaminato dalla Conferenza Stato-Regioni, oltre che dalle commissioni parlamentari. È già iniziato un confronto informale con le Autonomie? Se ne è appena iniziato a parlare. Del resto, lo schema di decreto ha subito rimaneggiamenti fino all'ultimo. E senza un testo definito non potevo aprire un confronto utile con le Regioni. In ogni caso, il passaggio alla Conferenza sarà cruciale. Lo schema di decreto traccia la fotografia, con la ricognizione dei principi fondamentali alla luce di legislazione e giurisprudenza. Quindi, con la riforma delle professioni, anche sulla scorta del lavoro già fatto, definiremo nuovi principi per le Regioni: al posto della fotografia, faremo un film, immagini in movimento che richiedono oltre a una sceneggiatura una regia. I principi fondamentali spetteranno allo Stato, la legislazione di settore resterà alle Regioni”. Il testo è stato affinato fino all'ultimo. È stato difficile raggiungere un accordo con la Lega e con il ministro della Giustizia, Roberto Castelli? “Il ministro Castelli ha partecipato alla stesura. Da ultimo, su sua richiesta, abbiamo cancellato il riferimento, tra le esclusive dello Stato, alle sanzioni amministrative e penali (ora si parla di sanzioni tout court, ndr ). Siamo poi disponibili a prendere in considerazione proposte di modifica, soprattutto alla luce di quanto dirà la Stato-Regioni”. L'iter verso l'approvazione definitiva è appena cominciato. I tempi sono strettissimi per concludere i lavori entro la scadenza della delega, l'11 giugno prossimo.” Abbiamo già presentato in Parlamento la proposta di prorogare il termine di un anno. Naturalmente, speriamo di concludere molto prima. Domenica presenteremo il provvedimento a Napoli, alla manifestazione del Comitato unitario delle professioni. Il decreto era molto atteso, perché ha un impatto evidente nella vita di milioni di cittadini”. ( da Il Sole-24 Ore, 05/08/04)