• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31429

SSN, 8 SU 10 HANNO SCIOPERATO

Immagine
L'ultima delle giornate di protesta fino ad ora programmate nella vertenza salute si e' conclusa sabato 24 aprile senza grandi disagi. La giornata prefestiva, tradizionalmente ad attivita' ridotta rispetto agli altri giorni della settimana, ha permesso di non incidere troppo sui servizi. Cosi' e' accaduto a Milano, Roma e Napoli. Adesione alta per i medici romani e del Lazio. Otto su 10 i medici e i veterinari che hanno scioperato il 24 aprile. La protesta ha fatto scendere in piazza, secondo le stime dei sindacati, 30mila lavoratori e ha coinvolto 100.000 medici dipendenti, 20.000 dirigenti non medici, 6.000 veterinari pubblici che mettono il timbro sui prodotti animali che arrivano ai mercati e 25.000 medici specializzandi.
Numerose le motivazioni alla base dello sciopero: il cronico sottofinanziamento del Ssn, la devolution, la schedatura da parte del ministero dell'Economia di ogni atto medico, l'atto di indirizzo delle Regioni per il rinnovo contrattuale, il mancato rinnovo del contratto scaduto da quasi 3 anni, la riforma delle pensioni, il blocco delle assunzioni, i contratti atipici, il mancato finanziamento per il rinnovo delle convenzioni, l'esternalizzazione dei servizi sanitari.
Tutti solidarizzano, a parole, con le proteste dei medici, ma i finanziamenti per il rinnovo del contratto non sembra facile reperirli. Il vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini si e' espresso in piena sintonia con il ministro della salute Girolamo Sirchia che sabato mattina ha subito detto di essere d'accordo con lo sciopero dei camici bianchi. ''E' giusto - dice Fini - reperire le risorse necessarie e per farlo e' doveroso aiutare il ministro in questo lavoro. Sarebbe sbagliato far finta che il problema non ci sia''. ''Io mi sto attivando da tempo - ha affermato Sirchia - per eliminare intoppi di natura burocratico-economica che, al momento, impediscono il rinnovo del contratto. Non e' un momento facile per la nostra economia, ma mi auguro che in tempi brevi il problema possa essere risolto''. Ma che il problema economico sia divenuto determinante viene ribadito dallo stesso Sirchia quando avverte che l'aumento dei contratti del pubblico impiego potrebbe mettere a rischio il taglio delle tasse annunciato dal premier Berlusconi e invita dunque a ''trovare un compromesso''.