• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31429

MEDICI, NE’ CONTRATTO NE’ REVERSIBILITA’

Immagine
L'accelerata voluta dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per dar seguito entro la tornata elettorale di giugno alle promesse (elettorali) del 2001, si sta rivelando improba. Con difficoltà tecniche e di tempi a disposizione che, a questo punto, potrebbero portare al differimento a dopo giugno di qualsiasi soluzione. Sia per quanto riguarda l'avvio della trattativa contrattuale a bocce legislative ferme, sia per la modifica dello status giuridico dei dottori d'Italia.La frenata per ipotesi rapide di soluzione alle richieste della categoria, è arrivata ieri nel corso di una affollata riunione tecnico-politica di responsabili, anche regionali, e parlamentari di Forza Italia. Che, appunto, erano stati chiamati espressamente a raccolta due settimane fa da Berlusconi. Una riunione nel corso della quale sono improvvisamente riemersi tutti i nodi, mai sciolti, che in oltre due anni hanno frenato decine e decine di tentativi fatti dal ministro della Salute in prima persona, Girolamo Sirchia. Vale a dire: le resistenze delle Regioni, che temono ripercussioni economiche (fin qui non garantite dall'Economia) per effetto della reversibilità del rapporto di lavoro; la sempre più netta constatazione che anche il federalismo attuale lascia in mano ai governatori potestà che superano le eventuali volontà del Parlamento. Qualsiasi soluzione arrivasse, ci si dovrebbe intanto misurare con il via libera finora mai concesso dal Consiglio all'atto di indirizzo all'Aran e, dunque, con l'avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale fermo da due anni. (da: Il Sole 24 Ore, 23 aprile 2004)