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DECRETO LA LOGGIA: STATALISTA E AMBIGUO

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Nello schema di decreto legislativo del Ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia “manca la distinzione tra professioni e professioni intellettuali e, all’interno di queste ultime, tra quante hanno come presupposto l’Esame di Stato. Le espressioni utilizzate non risultano coerenti per cui è difficile cogliere l’ambito applicativo della legislazione esclusiva e di quella concorrente.” Così , Michele Vietti, sottosegretario alla Giustizia boccia il “decreto La Loggia”, che, a suo dire, pecca di ambiguità lessicale e ripristina uno schema “fortemente statalista” . Inoltre- spiega Vietti al Sole 24 Ore- “l’equiparazione dell’attività professionale a quella d’impresa dovrebbe avere rilevanza solo ai fini del diritto comunitario, mentre la nozione sembra valere anche nell’ordinamento interno. Il rinvio alle leggi professionali non è sufficiente perchè la maggior parte delle norme nulla dicono sul tema.” Perplessità sul decreto sono state espresse anche dalle professioni. Per l’ANMVI “il testo del Ministro La Loggia è condivisibile, perchè cerca di risolvere un contenzioso legislativo fra Stato e Regioni che non fa bene alle professioni, ma il testo non tiene conto del fatto che le professioni sanitarie sono destinate a fare sempre i conti con le Regioni: la devolution della sanità alle autonomie, infatti, costringerà i professionisti della salute a trattare con le Regioni. Quanto all’equiparazione dell'attività professionale a quella di impresa ai fini della concorrenza, l’ANMVI, già in fase di consultazione delle professioni da parte della Direzione Europea per la Concorrenza, aveva segnalato come la liberalizzazione delle professioni sanitarie all’insegna della concorrenza debba confrontarsi con le valenze socio-sanitarie di professioni del tutto estranee alle logiche delle imprese, come appunto la professione veterinaria. Per l’ANMVI la concorrenza fra i liberi professionisti della sanità deve mantenersi entro precisi limiti deontologici, con tariffari di garanzia per il cliente e regole moderne, ma ben definite, per la pubblicità.