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SULLA DEONTOLOGIA DECIDE L’ORDINE

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Se l’Ordine condanna il comportamento di un proprio iscritto, nemmeno la Cassazione ha titoli per intervenire. Se un professionista viola la deontologia per arrecare danno ad un collega e infrange il dovere di “solidarietà professionale”, spetta all’ordine decidere l’eventuale procedimento disciplinare.
Lo ha stabilito proprio la Cassazione con una sentenza dell’11 marzo (n. 5038). All’origine della sentenza le continue scorrettezze fra due avvocati culminate nell’audio-registrazione da parte di uno di loro degli insulti telefonici dell’altro. Nastro alla mano, l’avvocato offeso via telefono, ha presentato un esposto al Consiglio dell’Ordine. Quest’ultimo ha avviato un procedimento disciplinare a carico di entrambi. La Cassazione, chiamata a dirimere il contenzioso, ha confermato che in fatto di procedimento disciplinare, non compete alla Corte valutare la liceità di un simile comportamento “ essendo questo di competenza degli organi disciplinari”.