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STUDIO DI SETTORE VERSO LA MESSA A PUNTO

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A due anni dall’inizio della sua sperimentazione, lo Studio di Settore Veterinario si avvia verso la definitiva messa a punto. Dall’incontro svoltosi il 1 dicembre scorso fra il Consigliere Nazionale della FNOVI Giuliano Lazzarini , i funzionari del Ministero delle Finanze e della S.O.S.E.( la nuova società che si occupa del monitoraggio degli Studi di Settore) è emerso che il 2004 sarà l’ultimo anno di sperimentazione dopo di che si passerà ad un secondo test di screening durante il 2005 per mettere a fuoco definitivamente gli Studi che diverranno operativi nel 2006 per l’anno di imposta 2005. Inoltre ai medici veterinari non sarà sottoposto un nuovo questionario, ma sarà sufficiente inserire un allegato a quelli già in essere. L’allegato sarà predisposto dal Ministero e presentato alla FNOVI a metà del prossimo anno, sulla base delle osservazioni portate in questa come in precedenti occasioni di confronto con il Dicastero delle Finanze.. Nel corso dell’incontro, Giuliano Lazzarini, affiancato dall’avv. della Federazione Maria Giovanna Trombetta, ha anche fatto il punto su alcune difficoltà proprie del settore veterinario a riconoscersi perfettamente nei parametri previsti dallo Studio. In particolare, si legge nella relazione dell’incontro pubblicata al sito della Federazione che “ la territorialità intesa sia come dislocazione geografica sia come realtà socioeconomica e culturale è stata la prima variabile messa sul tavolo quale motivo di diversa valutazione finanziaria nell’ambito di strutture organizzative appartenenti allo stesso cluster. A questa è stata subito collegato l’assenza di un Tariffario Nazionale, non ancora emanato, che contribuisce a determinare diversi ricavi a secondo delle tariffe minime che ogni Ordine Provinciale stabilisce”. Quanto alla redditività del settore, la FNOVI non ha mancato di rilevare “situazioni di bassi ricavi legati all’esubero di neolaureati che solo dopo una decina di anni di attività cominciano a vedere i frutti del loro operato, ma che prima devono spesso dipendere dalle casse di famiglia” e l’errata interpretazione dell’ apertura della partita I.V.A. “alla quale – ha ribadito la FNOVI- certamente non corrisponde un immediato guadagno”; è stata ricordata la condizione di “numerose colleghe che, per impegni familiari, possono dedicare una fetta limitata del loro tempo all’attività professionale ma che non rappresentano esempi di non Congruità” ed anche il caso dei medici veterinari che partecipano a lunghi stages e che intraprendono percorsi di internship all’estero, i quali “ sono stati coinvolti affinché la loro posizione fiscale, al rientro, sia considerata da quel momento e non dall’ anno di iscrizione all’albo del loro Ordine Provinciale”. Fra l’altro, la FNOVI ha manifestato “notevole perplessità nella valutazione della Coerenza che stima la resa oraria per il non reale numero di ore che ci vengono assegnate per settimana e delle settimane che ci vengono assegnate all’anno”.