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IL VETERINARIO AZIENDALE E’ RICONOSCIUTO

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Non è solo previsto dalla direttiva UE 97/12 recepita dal Dlgs 169/99, il veterinario aziendale è anche una professionalità riconosciuta come indispensabile alla rete di sorveglianza e alla qualità degli allevamenti. Alla tavola rotonda di ieri, organizzata da SIVAR e AIVEMP all’interno della Fiera di Cremona, è emersa la necessità di passare ad una fase più avanzata della discussione che definisca il sistema di sorveglianza e i compiti del veterinario riconosciuto. All’incontro sono intervenute le istituzioni e le organizzazioni previste dal programma ad eccezione del SIVEMP. In rappresentanza del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, il dottor Luigi Ruocco ha invitato la FNOVI “ad appianare le diverse posizioni su questa figura”, partendo dal presupposto che deve essere previsto dal sistema di epidemiosorveglianza italiano “un responsabile d’azienda”. Il Ministero vuole “il sistema prima di tutto” e dunque stabilire le caratteristiche della rete e arrivare, di concerto con le Regioni, ad un progetto sperimentale. L’On. Gianni Mancuso ha riportato alla platea la disponibilità della Direzione generale della Sanità Pubblica ad avviare un tavolo di confronto sul veterinario riconosciuto, con il Ministro Sirchia e il sottosegretario Cursi ed ha sottolineato la necessità di prevedere in termini di obbligo e non di facoltà la presenza in azienda del veterinario riconosciuto. “La veterinaria pubblica – ha detto Mancuso – deve guardare favorevolmente a questa figura indipendente e complementare”, anche in ragione del fatto che “la produzione non è attenta alla prevenzione, salvo poi chiedere aiuti in caso di crisi”. I nuovi imperativi delle aziende di produzione zootecnica, sottolineati da Giuseppe Pantaleoni Vice Presidente dell’Associazione Allevatori, sono garanzia e trasparenza delle produzioni. Da qui l’accento sulla qualità delle produzioni posto anche dal dottor Giovanni Paganelli Presidente dell’IZS dell’ Emilia Romagna : “Oggi c’è la corsa ai bollini, ma non possiamo pensare che si certifichi solo a parole. Il veterinario riconosciuto concorrerà ad innalzare il grado di affidabilità delle produzioni”. Il contributo della sala ha riguardato, fra i vari aspetti della questione, i costi richiesti da questo sistema, le garanzie di indipendenza del veterinario riconosciuto e i rapporti con la veterinaria ufficiale. “ Non è una figura fuori dalla realtà – ha detto Alberto Casartelli, past president SIVAR e Consigliere FNOVI – il veterinario aziendale esiste già, si tratta di riconoscergli ufficialmente un ruolo. Non si sostituisce al ruolo di vigilanza del Collega dipendente, né chiede oneri di controllo, ma non si può lasciare che il referente diretto della sanità pubblica rimanga l’allevatore, il quale non ha competenze cliniche sul proprio allevamento”.