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SARDEGNA LIBERA DALLA BLUE TONGUE

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Il ridimensionamento della blue tongue, annunciato oggi dalla Regione Sardegna, ha consentito al Ministero della Sanita' di emettere l' atteso decreto che autorizza la movimentazione dalla Sardegna verso la penisola dei capi sensibili alla febbre catarrale provenienti da territori senza infezioni in atto. In questo modo e' stato sbloccato il trasporto dei bovini da ingrasso dalla Gallura (che invia l' 80% della produzione) verso il nord Italia. ''Dopo i primi sospetti della malattia segnalati il 18 agosto 2000 - ha spiegato l' assessore regionale della Sanita', Giorgio Oppi - ci siamo attivati per far fronte all' epidemia e non sono mancate discussioni e polemiche fra gli scienziati e gli allevatori sul tipo di vaccinazione e sul farmaco impiegato. I risultati di oggi ci dicono che abbiamo avuto ragione ad operare subito individuando anche i giusti tempi di vaccinazione per non danneggiare drasticamente la produzione''. Nel 2000 in Sardegna sono stati registrati 6.302 focolai che hanno portato all' abbattimento di 215.611 capi mentre i morti per la malattia sono stati 85.794; l' anno successivo i focolai sono calati a 6.098 con 174.568 capi abbattuti e 85.557 morti. Nel 2002 un' ulteriore brusca frenata: solo due animali morti e dieci abbattuti. La campagna di quest' anno ha portato alla vaccinazione di 243.830 bovini, 245.998 caprini e 3.653.767 ovini, cioe' e' stato vaccinato quasi tutto il patrimonio zootecnico dell' Isola. Se la Sardegna e' riuscita a bloccare l' epidemia (), in altre regioni italiane la ''lingua blu'' continua a creare problemi: nel 2002 hanno registrato 36 focolai la Basilicata (49 gli animali morti), sei la Calabria (42 i capi abbattuti), 242 la Campania (1.203 i capi morti e 150 quelli abbattuti), tre il Lazio (quattro i capi morti), 14 la Puglia (27 i morti), 47 la Sicilia (831 gli animali morti). Le vaccinazioni, sempre nel 2002, hanno interessato complessivamente 5.190.502 bovini, ovini e caprini: in Abruzzo sono stati vaccinati 14.828 capi, in Basilicata 153.509, in Calabria 297.284, in Campania 8.175, nel Lazio 350.082, nel Molise 2.073, in Sardegna 3.653.767, in Toscana 310.194, in Sicilia 400.590. (ANSA).