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NUOVI CORSI DI LAUREA A PARMA

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La Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma ha messo in atto una strategia volta al conseguimento di due obiettivi principali: 1-Adeguamento delle strutture esistenti alle specifiche richieste dell’European Association of Establishments for Veterinary Education (EAEVE) ai fini dell'accreditamento del Corso di Laurea Specialistica in Medicina Veterinaria in ambito internazionale; 2-Implementazione dell’offerta formativa.

A partire dal prossimo anno accademico presso la Facoltà saranno attivati i seguenti corsi di Laurea : Laurea Specialistica in Medicina Veterinaria (5 anni); Laurea in Tecnologia delle produzioni animali e sicurezza degli alimenti (3 anni); Laurea in Scienze e tecnologie equine (3 anni); Laurea in Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche (2 anni), Nell’ambito delle Scuole di Specializzazione in Statuto risultano attivate le seguenti: a) Patologia suina ( 3 anni); b) Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche (3 anni); c) Diritto e legislazione veterinaria (2 anni).

I due obiettivi sopraindicati risultano sinergici, se si vogliono trovare le risorse finanziarie necessarie. E’ evidente che la laurea principale rimane quella in Medicina Veterinaria e i maggiori sforzi dei docenti sono rivolti al miglioramento del livello di preparazione dei nostri laureati ed all’ampliamento dell’offerta formativa specialistica post-laurea. Unica strategia possibile per conservare o ampliare gli spazi occupazionali del Medico Veterinario.

Per quanto riguarda i Corsi di Laurea di recente istituzione, essi saranno attivati con il prossimo anno accademico ed hanno la finalità di formare un tecnico specializzato che possa operare sia individualmente presso la singola Azienda sia nella struttura integrata, agendo soprattutto nel settore della gestione aziendale, della genetica, dell’alimentazione, della trasformazione degli alimenti e delle biotecnologie, senza tuttavia entrare nello specifico sanitario, settore dell’attività del Medico Veterinario.
Gli sbocchi professionali dei singoli nuovi corsi di laurea sono riportati di seguito, al fine di dimostrare come i futuri laureati non potranno inserirsi negli spazi occupazionali di competenza del Medico Veterinario.

1. “I laureati del CL in Tecnologia delle produzioni animali e sicurezza degli alimenti (TPASA) potranno svolgere attività nei seguenti settori:
Alimentazione animale, industria mangimistica ed integrazionistica, controllo qualità, gestione alimentare, riproduttiva ed economica di imprese zootecniche, agro-zootecniche ed agro-industriali;
Nell’ambito della sanità pubblica veterinaria e delle tecniche laboratoristiche veterinarie e dell’attività di pianificazione, attività di vigilanza, assistenza e verifica della sicurezza igienico sanitaria e della qualità dei prodotti di origine animale e di quelli trasformati; igiene e qualità delle produzioni, coordinamento dei consorzi di tipicità e qualità, e controllo dei singoli processi di trasformazione degli alimenti di origine animale, sicurezza alimentare. La formazione teorico-pratica acquisita dal laureato in TPASA comprende attività didattiche che fanno parte del programma di formazione previsto dalla normativa nazionale ed europea per lo svolgimento della funzione di ausiliare nell’attività ispettiva veterinaria nei macelli.”

2. “I laureati del CL in Scienze e tecniche equine (STE) potranno svolgere attività nei seguenti ambiti:
gestione tecnica, igienica ed economica degli allevamenti di cavalli;
razionamento e controllo del regime alimentare di cavalli in allevamento e nelle diverse fasi dell’impiego delle varie specialità;
assistenza tecnica agli allevatori nell’ambito dei vari Libri Genealogici ed Associazioni di Razza nel segnalamento, valutazione morfofunzionale e miglioramento delle attitudini come “Esperti di razza”;
Nell’ambito di cliniche specializzate per equini, potranno svolgere funzioni ausiliarie ai veterinari nei compiti di assistenza nella profilassi, terapia, fisioterapia e attività di laboratorio. Inoltre potranno effettuare la fecondazione artificiale, in qualità di fecondatori laici.”

3. “I laureati nel corso di Laurea specialistica in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche (BMVF) avranno elevati livelli di competenza nella programmazione e nello sviluppo scientifico e tecnico-produttivo delle biotecnologie applicate nel campo della sanità umana ed animale.
Potranno operare, con funzioni di elevata responsabilità, nei sottoindicati ambiti:
° gestione delle tecnologie di analisi molecolare e delle tecnologie biomediche applicate alla diagnosi nei campi medico e medico-veterinario, medico-legale, tossicologico e riproduttivo-endocrinologico (compresi animali transgenici, sonde molecolari, sistemi cellulari tessuti bioartificilai e sistemi cellulari produttori di molecole biologicamente attive e altre tecniche biosanitarie avanzate);
° sviluppo di strumenti biotecnologici innovativi per il miglioramento delle produzioni animali e dell’igiene degli alimenti;
°bioingegneristico, con particolare riferimento all’uso di biomateriali e organi e tessuti igegnerizzati;
° sperimentazione in campo biomedico ed animale, con particolare riferimento all’utilizzo di modelli in vivo ed in vitro per la comprensione della patogenesi delle malattie umane ed animali;
° sviluppo di metodologie avanzate in campo terapeutico, con particolare riguardo allo sviluppo e alla sperimentazione di prodotti farmacologici innovativi (inclusa la terapia genica) da applicare alla patologia umana ed animale;
° biotecnologie della riproduzione.
I laureati nel corso di laurea BMVF potranno dirigere laboratori a prevalente caratterizzazione biotecnologica e farmacologica e coordinare, anche a livello gestionale ed amministrativo, programmi di sviluppo e sorveglianza delle biotecnologie applicate in campo umano ed animale con particolare riguardo allo sviòuppo di prodotti farmacologici e vaccini tenendo conto dei risvolti etici, tecnici, giuridici e di tutela ambietnale”.

Il corso di Laurea in TPASA o altri simili sono stati istituiti da alcuni anni (oltre 10 a Milano) presso tutte le facoltà di Medicina Veterinaria. Inoltre, a Parma presso la Facoltà di agraria è stato attivato da alcuni anni il corso di laurea in Scienze e tecnologia alimentare. La vera novità della nostra Facoltà è rappresentata dall’attivazione degli altri due corsi di laurea. In ogni caso i laureati nei corsi triennale e biennale non potranno operare autonomamente nell’ambito della sanità animale e nell’ispezione degli alimenti, settori di esclusiva competenza del medico veterinario.

Il corso di laurea specialistica in Biotecnologie Mediche , Veterinarie e Farmaceutiche, come tutte le lauree diverse da quella in Medicina Veterinaria, non “potrà dare nuovi spazi occupazionali ai medici veterinari”, in quanto si inserisce a completamento del percorso formativo (3 + 2) sul Corso di laurea (triennio) in “Biotecnologie” attivato dall’anno accademico 1999/2000 presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Ateneo di Parma. Il laureato in BMVF non è un medico veterinario, in quanto il percorso formativo appartiene ad altra classe, indipendentemente dalla Facoltà in cui il corso viene svolto. Ciò ovviamente vale anche per tutti i corsi di laurea svolti presso le Facoltà di Medicina Veterinaria d’Italia.
Credo che, sulla base di quanto precede, si possa affermare che i nuovi corsi di laurea hanno la finalità di offrire percorsi formativi che consentano, si spera, un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Essi, comunque, non rappresentano affatto un tentativo per “eludere il numero programmato potendolo aumentare a dismisura”, in quanto per iscriversi al corso di laurea in Medicina Veterinaria è necessario sostenere una prova di ingresso, anche se l’aspirante ha conseguito una o più laurea o è iscritto ad altro corso di laurea. Il numero degli immatricolati nella nostra Facoltà di Medicina Veterinaria da alcuni anni è stato fissato a 115, oltre a 5 posti riservati agli extracomunitari. I partecipanti alle prove di ammissione negli ultimi anni sono stati circa 300 per anno. Ciò significa che ogni anno circa 180 giovani sono costretti a rinunciare al progetto di diventare medico veterinario e si iscrivono ad altri corsi di laurea. Alcuni tenteranno, l’anno successivo, di superare la prova di ammissione indispensabile per frequentare il corso in Medicina Veterinaria.



Prof. Cesidio Filippo Flammini