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TEST E PROGRAMMAZIONE

Selezione per "vocazione" e accesso "non indiscriminato"

Selezione per "vocazione" e accesso "non indiscriminato"
In Senato si prepara una delega al Governo per riformare i corsi a numero programmato. La Ministra Bernini ha già fatto sapere le intenzioni del Governo.

Riformare l'accesso agli studi universitari, anche la legge istitutiva del « numero programmato ». Sono salite a cinque le proposte di legge che, nella seduta del 22 febbraio, la Commissione Cultura ha deciso di affidare a un Comitato ristretto per la stesura di un testo unificato. Di queste proposte, tre coinvolgono anche l'accesso ai corsi di laurea in medicina veterinaria.

In base al testo unificato in preparazione, il Ministero dell'Università verrebbe investito di una delega parlamentare con il compito di superare i limiti dell'attuale sistema di accesso, individuati principalmente in una programmazione che ha portato carenza di professionisti e, in generale, un minor numero di laureati in Italia. In Commissione, la Ministra Anna Maria Bernini si è resa disponibile a prendere parte ai lavori del Comitato ristretto.

"Evitare accesso indiscriminato"- La titolare del Dicastero dell’Università ha anche già fatto conoscere gli orientamenti del Governo. Il Ministero ha creato un gruppo di lavoro “chiamato ad operare un riordino”. Ne fanno parte la Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), la Conferenza Stato-Regioni, dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), la Conferenza permanente delle facoltà e scuole di medicina e chirurgia e il Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU). Il gruppo sta vagliando “modalità alternative per l'accesso ai corsi di laurea”, ma la Ministra ha precisato che occorre “evitare un accesso indiscriminato ai corsi di laurea. Non si può infatti-  a suo avviso-  condividere la posizione di coloro che, nel sostenere un accesso senza filtri, ritengono che ciò sia fattibile poiché la selezione verrà comunque operata sul campo, in particolare nei primi anni di studio, con l'abbandono di numerosi studenti”.


La selezione in ingresso- La sentenza del Tar Lazio, giudicando illegittimo il modello di selezione basato sui test TOLC, ha determinato “una  vera e propria frattura nel sistema”- ha affermato Bernini. Quali alternative? Al Governo non piace il modello francese (la selezione dura troppo a lungo) preferendo "capitalizzare la formazione acquisita" e investirla negli studi universitari. Per la Ministra occorre "evitare il ricorso a test  "general-generici", come nel caso dei TOLC, prediligendo invece "soluzioni mirate e a vocazione professionalizzante". Intanto, per l'anno accademico 2024-2025, il Ministero torna alla modalità tradizionale con la prova di ammissione in presenza e in formato cartaceo.

Al Ministero sono già stati stanziati circa 23 milioni in favore delle università, "per gestire le novità collegate alla rimodulazione degli accessi ai corsi di laurea".

(916) Assemblea regionale siciliana
Modifiche alla legge 2 agosto 1999, n. 264, in materia di abolizione del numero chiuso o programmato per l'accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle professioni sanitarie
(980) Claudio Fazzone (Forza Italia)
Disposizioni in materia di abolizione del numero chiuso o programmato per l'accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle professioni sanitarie
(1002) Ylenia Zambito (Partito Democratico)
Delega al Governo in materia di accesso ai corsi universitari di area sanitaria