Chiarite le modalità di esportazione dei prodotti prodotti composti “ready to cook” contenenti ingredienti di origine animale (inclusi carne e prodotti a base di carne suina).
A dettagliarle è il Ministero della Salute italiano (DGISAN), dopo gli incontri con la Food and Drug Administration (FDA) e lo United States Department of Agriculture (USDA).
Gli incontri hanno permesso di precisare le competenze delle due autorità statunitensi sulla cosiddetta Dual Jurisdiction, la doppia competenza di FDA e USDA per l'autorizzazione e il controllo degli stabilimenti italiani interessati a questo mercato.
Fra i chiarimenti della nota ministeriale, figurano le autorizzazioni all'esportazione di pizze surgelate farcite con carni suine e pertanto classificate come "prodotti composti".
Visto il crescente interesse dei settori produttivi verso il mercato Statunitense delle pizze surgelate, nel 2018 la DGISAN ha condotto nel corso del 2018 uno studio per verificare lo status delle aziende interessate all’accesso a tale mercato "fino ad oggi precluso proprio per i requisiti addizionali relativi all’ingrediente carne suina".
Per arrivare alla definizione di misure nazionali in linea con i requisiti USA, sono state effettuate visite ispettive e conoscitive presso alcuni dei maggiori stabilimenti italiani che hanno manifestato, ai propri servizi sanitari locali, l’interesse per questo mercato. Gli stabilimenti oggetto dello studio, "possono essere iscritti nella lista export USA prodotti a base di carne (USDA/FSIS) una volta assolto il pagamento della tariffa prevista e nel rispetto delle procedure SSOP e HACCP in tutte le aree dello stabilimento dove viene eseguita una qualsiasi fase di lavorazione dell’ingrediente-carne o del prodotto a base di carne e la verifica del requisito etichettatura e della validazione dei parametri di cottura.
Competenze sui prodotti composti- Un prodotto composto, contenente carni diverse da selvaggina, rientra nelle competenze solo della FDA quando il contenuto di tali ingredienti è pari o inferiore al 2%, per le carni cotte, o al 3%, per carni e prodotti a base di carne non cotti, del totale degli ingredienti; questi alimenti possono essere esportati da uno stabilimento italiano rispettando i requisiti di processo previsti dalla regolamentazione FDA e fatti salvi i requisiti di sanità animale sull’origine e provenienza delle carni.
Per tutti gli altri prodotti composti e pronti a cuocere (ready to cook) - contenenti percentuali maggiori di carni o prodotti a base di carne - l'export rientra nel campo di competenze sia della FDA, sia dell Food Safety and Inspection Service (FSIS) di USDA , fatto salvo quanto già stabilito in caso di prodotti Thermally processed – Commercially Sterile.
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