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PIF UVAC e USMAF

Sicurezza alimentare, i controlli alla frontiera visti da vicino

Sicurezza alimentare, i controlli alla frontiera visti da vicino
Un video accompagna il pubblico dentro gli uffici periferici del Ministero della Salute: ecco come si svolgono i controlli frontalieri.

Migliaia di controlli vengono eseguiti alla frontiera ogni anno dagli uffici periferici del Ministero della Salute per garantire la sicurezza degli alimenti. Un video realizzato dal Ministero della Salute ne spiega il funzionamento e l’importanza per la tutela della salute dei consumatori. Parlano i direttori generali del Ministero della salute, i dirigenti e gli operatori che svolgono i controlli presso gli Usmaf, gli Uvac e i Pif.

Non c'è solo la sicurezza alimentare interna, garantita dai controlli nazionali, ma ci sono anche "forti controlli alle frontiere" attraverso una sessantina di uffici periferici del Ministero della Salute, i cui compiti vengono presentati dai Direttori Generali Giuseppe Ruocco e Silvio Borrello in un video pubblicato in questi giorni sul canale You Tube del Ministero della Salute.
Ad illustrali nel dettaglio- dal ricevimento delle merci fino al loro eventuale blocco in caso di non conformità e inadeguatezza agli standard comunitari- sono il Dg  Riccardo Guerra e Francesco Maraglino (Usmaf- Fiumicino) e Pierluigi Feliciangeli (Pif Fiumicino). I controlli, che sono principalmente di carattere documentale, sono illustrati da Silvia Serra esemplificando per il pubblico il funzionamento del sistema Traces valevole sia per gli scambi intracomunitari che per le importazioni da Paesi Terzi.

Le attività di controllo frontaliere- oltre a garantire la sicurezza alimentare dei consumatori- rappresentano una garanzia e una tutela anche per le imprese nazionali contro l'ingresso di prodotti alimentari-non rispondenti ai requisiti di commercializzazione nella UE. Solo nel 2014 sono entrate in Italia 40.199 partite di prodotti di origine animale per le verifiche documentali e - ove previsto anche di laboratorio- concorrendo per il 10% a tutte le allerte alimentari europee registrate dal sistema RASFF.