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MANDE IN ITALY

Controllo ufficiale e autocontrollo per l'export di carni in USA

Controllo ufficiale e autocontrollo per l'export di carni in USA
Cotechini, prosciutti, mortadelle e altri insaccati negli USA: conformità e massima sicurezza per l'export dall'Italia.

La Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute ha diffuso una nota ai Servizi Veterinari per dettagliare le misure di autocontrollo e controllo ufficiale negli stabilimenti italiani autorizzati ad esportare prodotti a base di carne negli Stati Uniti. La nota contiene disposizioni per la sorveglianza e la determinazione di L. Monocytogenes e Salmonella ssp nei prodotti a base di carni suina destinati all'export negli USA.

Tutti gli stabilimenti inseriti nella lista degli impianti autorizzati all'export negli USA devono prendere in considerazione i pericoli di L. Monocytogenes e Salmonella ssp nell'ambito della propria analisi dei pericoli, condotta secondo il modello HACCP: se viene accertato che tali pericoli hanno la ragionevole probabilità di presentarsi, questi devono essere gestiti nell'ambito del piano HACCP.

In regime di autocontrollo, gli stabilimenti- oltre a quanto previsto dalla normativa comunitaria- devono implementare e applicare le procedure standard di sanificazione disposte dal Regolamento statunitense e attenersi alle prescrizioni stabilite dalle autorità sanitarie americane in merito alla gestione del pericolo L. Monocytogenes. Gli stabilimenti dovranno gestire le non conformità, affrontandole e risolvendole, fino a rivedere e ed eventualmente modificare le procedure. Quanto ai controlli ufficiali i Servizi veterinari dovranno attenersi alle indicazioni ministeriali (ex' Daily inspection') e disporre una supervisione periodica (trimestrale negli stabilimenti con almeno una linea di macellazione- semestrale in tutti gli altri stabilimenti e annuale negli impianti che non esportano, ma sono elencati fra quelli autorizzati) finalizzata al mantenimento dei requisiti richiesti nello stabilimento, sia quelli previsti dalla normativa comunitaria che dai regolamenti statunitensi. La Direzione ministeriale sottolinea che, qualora lo ritengano, i Veterinari supervisori possono decidere di svolgere le supervisioni con frequenze maggiori.

In caso di non conformità, il Ministero della Salute dettaglia i provvedimenti da adottare a cura dei Servizi Veterinari. Come da accordi presi con le autorità americane, la certificazione annuale della lista degli stabilimenti autorizzati ad esportare negli Stati Uniti a cura del Ministero si baserà sulle relazioni compilate nel SINVSA dai Veterinari Supervisori.

In merito ai costi sostenuti dalle ASL competenti, il controllo ufficiale- come richiesto dalle Autorità sanitarie americane deve essere inteso come servizio espletato nell'interesse delle ditte coinvolte, in quanto eccedente il livello di controllo svolto nelle medesime tipologie di impianti che non esportano verso gli USA. I costi delle verifiche analitiche ufficiali condotte ai fini delle esportazione negli USA (o altri Paesi Terzi) non sono coperti dalle contribuzioni pagati ai sensi della normativa pertinenente in materia di finanziamento di controlli e pertanto devono essere coperti separatamente dalle ditte interessate.

Con una ulteriore nota ministeriale la Direzione DGISAN ha individuato la procedura di iscrizione e di ampliamento dei prodotti autorizzati ad essere esportati verso gli Stati Uniti d'America, con particolare riguardo all'esportazione dalle zone riconosciute indenni da malattia vescicolare del suino.

Dal 28 maggio 2013 è entrata in vigore la modifica del Code of Federal Regulation che permette l'esportazione negli Stati Uniti di prodotti a base di carne non trattati termicamente e con un periodo di stagionatura inferiore ai 400 giorni. Il Ministero della Salute ha pertanto indifìviduato la procedura che il Veterinario Supervisore deve seguire ai fini dell'ottenimento dell'autorizzazione ad esportare.
La nota individua la "macroregione" comprendendente i territori di Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Valle D'Aosta e delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Gli stabilimenti "riconosciuti" in base i Regolamenti 852/2004 e 852/2004, presenti all'interno della macroregione sono abilitati all'esportazione di carni suine e prodotti a base di carni suina. Gli stabilimenti al di fuori della macroregione possono continuare ad esportare i prodotti stagionati oltre i 400 giorni fornendo le garanzie igienico-sanitarie individuate dalle autorità sanitarie americane.

pdfNOTA_DELLA_DGISAN.pdf2.61 MB