Dopo il focolaio Covid-19 a Vazzola (Treviso) la Regione Veneto finanzia con 330mila euro un progetto di sorveglianza nei macelli .
Il Consorzio per la ricerca sanitaria (CORIS) realizzerà, su incarico della Regione Veneto, un progetto di sorveglianza e contenimento dell'infezione da SARS-CoV-2 tra i lavoratori impiegati nei macelli. Il progetto- finanziato con 330mila euro- contempla tre principali obiettivi: - far luce sulle modalità di trasmissione del virus Sars-CoV-2 in situazioni a bassa temperatura - implementare misure di prevenzione e controllo di Sars-CoV-2 modulate sui lavoratori dei macelli della filiera della carne; - rilevare precocemente i cluster nei macelli e contenerli rapidamente per ridurre il rischio di trasmissione dai macelli alla comunità.
A monte del progetto c'è il dato dei 178 positivi nello stabilimento trevigiano di Vazzola (su 560 lavoratori dello stabilimento) a fronte di una filiera molto attiva in Veneto (la terza Regione in Italia per produzione di carne) che concentra nella provincia di Verona i più grossi stabilimenti per l’allevamento e la processazione delle carni. Il punto di partenza del progetto sarà quindi la mappatura regionale dei macelli a rischio.
I risultati dovranno essere periodicamente condivisi con la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria.
Le industrie di lavorazione della carne considerate tra i luoghi di lavoro con alto rischio per la diffusione dell’infezione da virus Sars-CoV-2. Secondo Centers for disease control and prevention (Cdc) degli Stati Uniti, le ragioni risiedono nelle basse temperature degli ambienti di lavoro e nelle metodiche di lavorazione della carne con calore, che provocano diffusa ed estesa aerosolizzazione ed umidità ambientale. Alle difficoltà nel mantenere il distanziamento sociale, si possono aggiungere le condizioni socio-economiche dei lavoratori e comportamenti dei lavoratori stessi (es. non dichiarare sintomi).