La Giunta regionale ha nominato il dott. Antonio Fasanella direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata (IZSPB).
La nomina è pubblicata sul bollettino regionale. Sulla professionalità di Antonio Fasanella, individuata di concerto dai Presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata si è espresso favorevomente il Ministero della Salute. Obiettivi di mandato- La delibera di nomina elenca gli gli obiettivi di mandato sulla base dei quali il Direttore Generale sarà sottoposto a valutazione dei primi diciotto mesi dell'incarico 1. Efficienza ed efficacia nell’uso delle risorse finanziarie e strumentali dell’Istituto; 2. Utilizzo del sistema di contabilità analitica per centri di costo e di responsabilità; 3. Contenimento della spesa del personale entro i limiti fissati dalla normativa vigente; 4. Supporto tecnico e scientifico alla Regione Puglia ed alla Regione Basilicata nonchè alle rispettive AA.SS. LL. ai fini dell’attuazione dei Piani Regionali dei Controlli in materia di sicurezza alimentare, ivi compresi i flussi LEA; 5. Promozione di specifiche attività formative per il personale afferente alla Regione Puglia, alla Regione Basilicata ed alle rispettive AA.SS.LL. in materia di sicurezza alimentare, sanità pubblica veterinaria e controlli ufficiali; 6. Promozione della competitività dell’Istituto nella ricerca nazionale ed internazionale in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.
Fasanella, già direttore sanitario dell’istituto di via Manfredonia a Foggia, succede a Canio Buonavoglia.
“La mission del mio mandato sarà l’incremento della dotazione organica e della qualità del lavoro – spiega Fasanella alla stampa locale - Attualmente abbiamo 168 dipendenti a tempo indeterminato in pianta organica. Una settantina sono invece precari. A loro dovremo dare una risposta, predisponendo nelle more un piano assunzione che possa permetterci di rientrare nei parametri idonei di personale, ovvero almeno 320 dipendenti. Questo è un tema che non si può più procrastinare, per una ragione molto semplice: copriamo una superficie territoriale con 4,5 milioni di abitanti. Evidentemente, non c’è congruità rispetto al personale a disposizione, se solo si pensa che nell’IZS Umbria e Marche – dove la popolazione è nettamente inferiore – ci sono 300 unità”.
“Ciononostante – prosegue – abbiamo dato sempre un supporto eccellente quando siamo stati chiamati in causa, basti pensare al caso Fipronil. Inoltre, una decisa linea di continuità verrà contrassegnata dal rispetto delle regole. Creeremo – conclude – un clima di collaborazione serrato tra i diversi organi, Consiglio di amministrazione, Collegio dei revisori ed Oiv, per garantire il potenziamento di una struttura strategica per il territorio”.