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LA DENUNCIA

Sindacati medici e veterinari "gravi irregolarità all’Asp di Reggio"

Sindacati medici e veterinari "gravi irregolarità all’Asp di Reggio"
I sindacati medici e veterinari inoltrano una denuncia, tra l'altro alla Procura della Corte dei Conti e all'Anac, su quanto sta accadendo all'Azienda sanitaria provinciale. Assunzione di funzioni senza formale incarico, esistenza di incarichi di struttura complessa non previsti da atti aziendali né approvati dalla Regione ovvero dalla struttura commissariale regionale, oltre agli incarichi conferiti in via provvisoria e fiduciaria e a quelli temporalmente scaduti. E ancora mancata attivazione delle procedure di conferimento degli incarichi dirigenziali per come previsto dalla normativa corrente. Senza contare l'inappropriatezza del piano di utilizzazione del personale al fine della riallocazione delle risorse residue nelle aree di maggiore criticità dell'emergenza/urgenza e la mancata sottoscrizione del Contratto integrativo aziendale nei tempi e nei modi previsti in sede di contrattazione decentrata. È l'elenco delle irregolarità riscontrate all'Azienda sanitaria di Reggio Calabria e denunciate da otto sigle rappresentative dei medici e dei veterinari calabresi.

Una denuncia formulata dai responsabili di Fassid (Nucera), Anaao-Assomed (Serranò ), F.p. Cgil Medici (Loschiavo), Fvm (Gurnari), Cimo-Asmd (Geraci), Federazione Anpo-Fials (Rondanini –Ferraro), Aaroi (Iannizzi) e Uil Medici (Mesiti) che hanno inoltrato la segnalazione al governatore Oliverio, al presidente dell'Anac Cantone, al Tavolo interministeriale per il Piano di rientro nonché alla Procura presso la Corte dei Conti calabrese, al commissario al Piano di rientro Massimo Scura, al dirigente generale del dipartimento regionale alla Salute Riccardo Fatarella e alla direzione dell'Asp reggina.

Secondo i rappresentanti dell'intersindacale, l'accordo decentrato siglato lo scorso 18 febbraio con direzione strategica dell'Asp sarebbe rimasto lettera morta. Ma c'è di più. Per le otto sigle sindacali, sarebbero state intraprese azioni amministrative e gestionali «in netta discordanza con la normativa vigente (predisposizione atto aziendale, dispositivi di revoca di nomine ed incarichi fiduciari ad alcuni dirigenti), rispetto delle norme previste dal Ccnl della dirigenza medica e veterinaria per la parte spettante alle prerogative sindacali».Senza contare, evidenziano, «la scadenza del mandato commissariale, decretato dalla Regione Calabria nel mese di ottobre 2015» che avrebbe dovuto portare alla «cessazione delle ordinarie funzioni di gestione ed amministrazione in capo alla Commissione straordinaria dell'Asp».

Da qui la denuncia e l'invito agli organi «in indirizzo ad esercitare i rispettivi poteri di vigilanza e controllo, annullando in autotutela i provvedimenti adottati in violazione di legge, al fine di evitare che i medesimi possano essere impugnati da chiunque ritenga di essere stato leso dagli stessi». (fonte)