"Un altro dato molto buono - aggiunge Mancuso- è il rapporto di 4,4 fra attivi e pensionati. E’ un rapporto per noi molto significativo e sul quale c’è la nostra massima attenzione perché la generazione dei baby boomers si avvia alla pensione e per il nostro Ente si tradurrà in una importante fuoriuscita di iscritti, ma l’ottimo 4,4 ci permetterà di assorbire l’urto.
Come investitore istituzionale, "l’Enpav si conferma un investitore prudente e trasparente, a fronte di strumenti finanziari che nel tempo si sono resi sempre più adeguati al mondo previdenziale, consentendoci di attestarci su livelli di sicurezza e di sostenibilità, una sostenibilità a 50 anni, quindi ben più lunga del singolo anno di riferimento dei rapporti del Centro Itinerari Previdenziali".
Secondo il presidente Mancuso il Rapporto non contiene dati sorprendenti: "Non leggiamo grandi scostamenti rispetto agli anni scorsi né prevediamo ce ne siano nei prossimi anni. La vera sfida - dichiara- è l’impatto che nel tempo subirà la demografia professionale sempre più al femminile e gli stimoli tecnologici che stanno facendo cambiare anche il mondo dei servizi professionali. Gli investitori da sempre, è lapalissiano, guardano alle casse con interesse, specie dimostrando gestioni sane. La nostra maggiore preoccupazione è il reddito, perché la crisi non è finita e il risparmio previdenziale resta un impegno fisso. Sul dato reddituale e quindi sui contributi bisognerà lavorare e in questo mandato ci concentreremo su questo obiettivo”.
Casse: un itinerario previdenziale in crescita