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MANOVRA, ENPAV: DAL GOVERNO RICHIESTE IMPOSSIBILI

MANOVRA, ENPAV: DAL GOVERNO RICHIESTE IMPOSSIBILI
Il testo ufficiale e definitivo della Manovra varata ieri (4 dicembre 2011) dal Governo Tecnico non è ancora disponibile. Qualsiasi commento, quindi, non pretende di essere esauriente o chiarificatore, tuttavia il Presidente dell'Enpav ha diffuso un comunicato sulla scorta della dichiarazioni rese in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro: "Tecnicamente impossibile soddisfare le richieste del Ministro Fornero in soli tre mesi".

 

"L'applicazione del sistema contributivo al calcolo di tutti gli emolumenti pensionistici, come richiesto dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero, si incardina in una logica di allungamento dell'orizzonte di sostenibilità della previdenza pubblica", ha dichiarato il presidente Enpav On. Gianni Mancusoa seguito della conferenza di stampa di presentazione della Manovra Monti.

"Ma le Casse di previdenza dei professionisti - ha aggiunto- godono dell'autonomia data dalla personalità giuridica di diritto privato e qualsiasi intervento su di esse non può prescindere, come del resto riconosciuto dallo stesso Ministro, da questo dato.

"Purtroppo le belle parole della Fornero - seguita il Presidente Mancuso- contrastano in pieno con il testo, al momento disponibile in attesa di quello definitivo, dell'articolo 24, comma 19 della manovra, che prevede l'applicazione del contributivo pro rata alle Casse privatizzate, a meno dell'approntamento, entro il 31 marzo 2012, di riforme tali da garantire un saldo previdenziale positivo prospettico a 50 anni".

Le Casse- dichiara Mancuso- non intendono sottrarsi al proprio ruolo sociale in questo momento di difficoltà del sistema paese italiano, ma è tecnicamente impossibile soddisfare le richieste del Ministro Fornero in soli tre mesi! Se si intende richiedere alle Casse di innescare ulteriori riforme, si lasci loro almeno il tempo necessario per l'approntamento delle stesse e per lo studio del loro impatto. Senza considerare aggiunge il Presidente Enpav- che una manovra di tale peso dovrebbe naturalmente essere studiata e approvata, oltre che dal ristretto nucleo del Consiglio di Amministrazione, dall'intera platea dell'Assemblea dei Delegati provinciali, con le conseguenti tempistiche".

"Pare quasi che la richiesta ministeriale sia un pretesto per cogliere in presunto fallo gli Enti previdenziali dei professionisti e ottenere, così, l'ottima scusa per sottoporre anch'essi al contributivo pro rata. Senza considerare che, diversamente dal settore previdenziale pubblico, le Casse accantonano in Bilancio delle riserve rappresentative del proprio Patrimonio netto, rivalutato ogni anno, che in extrema ratio, rappresentano un'ulteriore garanzia della sostenibilità dell'Ente".

"Considerata l'impermeabilità delle Casse ai bilanci statali, la logica sottostante all'applicazione ad esse del contributivo pro rata sarebbe quella di una maggiore tutela delle giovani generazioni. Ma, in realtà, data l'applicazione pro rata, ovvero diversificata a seconda dei diversi periodi contributivi, sarebbero proprio i giovani a scontare il maggior onere di eventuali manovre di adeguamento. Ad essi, infatti, al momento del pensionamento, verrebbe applicato il metodo contributivo per l'intero periodo lavorativo, mentre i medici veterinari ad oggi pensionandi godrebbero di un calcolo retributivo applicato fino al 31/12/2011." (fonte: enpav.it)