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DDL IN SENATO

Equo compenso, no a una estensione "indiscriminata"

Equo compenso, no a una estensione "indiscriminata"
Battuta di arresto per il ddl Stefani sul parere di congruità dell'Ordine professionale. Chiesto un supplemento di riflessione sull'opportunità di estenderlo a tutte le prestazioni professionali.
La Commissione Giustizia del Senato sta esaminando il disegno di legge Norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali.
Il relatore, Sen Sergio Rastrelli (FdI), ha chiesto un rinvio del provvedimento per approfondire l'estensione della normativa sull'equo compenso entrata in vigore nel 2023. La prima relazione annuale dell'Osservatorio sull'equo compenso - ha dichiarato il relatore- presenta un contenuto "prevalentemente interlocutorio", insufficiente per l'attività legislativa della Commissione.

La senatrice Erika Stefani (Lega), prima firmataria del disegno di legge, ha invece argomentato che la proposta nasce per dare la possibilità anche ai professionisti che non hanno clienti "forti" come le pubbliche amministrazioni e le grandi imprese, di ottenere un equo compenso rispetto alle loro prestazioni professionali. L'obiettivo- ha spiegato- è di "assicurare ai professionisti la pienezza della tutela rispetto al compenso per le prestazioni professionali svolte".

La pausa di riflessione - ha dichiarato il relatore Rastrelli  è "opportuna" in quanto "l'intervento normativo di cui alla legge n. 49 del 2023 sull'equo compenso aveva precise finalità di protezione che rischiano di essere snaturate da una estensione indiscriminata".

Cosa prevede il ddl Stefani- Il disegno di legge si prefigge di estendere la « legge sull'equo compenso » - che consente ai professionisti di ottenere dai propri Ordini o collegi professionali dei pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo - anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti « ordinari »  e cioè per la generalità delle prestazioni professionali. L'obiettivo è di consentire l'ottenimento di un titolo esecutivo per il pagamento dei compensi ed onorari professionali maturati e non pagati, non solo nei confronti dei cosiddetti « clienti forti ». Inoltre, la possibilità di ottenere il parere esecutivo di congruità dall'Ordine professionale avrebbe anche l'effetto di limitare il contenzioso giudiziario, esentando i professionisti dall'incardinare procedimenti civili per ottenere il pagamento della parcella.

Equo compenso per tutti, serve il parere dell'Osservatorio