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CONFPROFESSIONI

IA, impatto "dirompente" sul rapporto con il cliente

IA, impatto "dirompente" sul rapporto con il cliente
Audizione di Confprofessioni in Commissione Giustizia sull'Intelligenza Artificiale: "Straordinaria opportunità di crescita, ma solo se si riuscirà a circoscriverne i rischi".

L’impatto, potenzialmente dirompente, dell’IA sulle professioni coinvolge il rapporto fiduciario che si instaura tra i professionisti e i loro clienti. Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, è intervenuto questa mattina in audizione alla Commissione Giustizia del Senato (qui il video) dove è in corso il dibattito sul disegno di legge sull’Intelligenza artificiale, che dedica ampio spazio alle professioni intellettuali.

Prestazioni non delegabili all'Intelligenza Artificiale- «Il provvedimento prevede che l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale debba essere consentito esclusivamente per esercitare attività strumentali e di supporto dell’attività professionale», ha ricordato Stella. «Tuttavia occorre delineare più chiaramente i contorni delle attività strumentali, perché vi è il fondato rischio che si deleghino prestazioni professionali a sistemi di IA e ad applicazioni evolute, eventualmente gestite da personale tecnico privo di qualifica professionale, in particolare per quelle attività che vengono intermediate dal web».
L'Intelligenza Artificiale ha fatto notare Stella, "interviene direttamente sulla personalità della prestazione professionale, che non può prescindere dalla massima trasparenza, anche per prevenire eventuali abusi e frodi da un uso distorto dei dati generati artificialmente». 

Le professioni sanitarie- Tra i diversi settori che compongono il mondo libero professionale, quello sanitario è oggi particolarmente coinvolto in un processo di rinnovamento all’insegna della trasformazione digitale avanzata. In tale scenario, la telemedicina – che pure implica un importante sforzo di adattamento da parte dei professionisti della sanità – appare solamente
un primo passo verso innovazioni ancora più complesse basate sull’intelligenza artificiale e sull’interoperabilità dei dati.

Gestire i rischi- L'audizione di Confprofessioni sottolinea la necessità di arginare i rischi derivanti da utilizzi impropri dell'Intelligenza Artificiale, richiamando in proposito l'Artificial intelligence (AI) Act, la legge europea sull'intelligenza artificiale (qui il testo in italiano), la prima al mondo, elaborata con un approccio "basato sul rischio": maggiore è il rischio di causare danni alla società, più severe dovranno essere le regole.

Bene l'Osservatorio sulla IA- Accolta con grande interesse la scelta del Governo di istituire un Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. «Si tratta di un tavolo di confronto permanente- spiega Confprofessioni-  per monitorare l’impatto dell’IA sulle trasformazioni dei modelli organizzativi di lavoro e sullo sviluppo delle nuove professioni, la cui efficacia dipenderà dalla capacità di coinvolgimento delle parti sociali, di raccogliere e rappresentare le istanze provenienti dal mondo produttivo, professionale e dei lavoratori».

Investimenti e costi per i professionisti- Il Presidente Stella ha concluso sottolineando "l’opportunità di adottare politiche pubbliche che incentivino lo sviluppo dimensionale e infrastrutturale delle piccole realtà professionali». Gli studi professionali potranno realmente cogliere i vantaggi derivanti dall’impiego dell’IA, dal punto di vista delle condizioni, della qualità e della produttività del lavoro, "solo a fronte di notevoli investimenti in formazione, competenze ed infrastrutture informatiche".

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