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COMMISSIONE AGRICOLTURA

Fauna selvatica, approvata risoluzione con 21 impegni

Fauna selvatica, approvata risoluzione con 21 impegni
La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato una risoluzione che, in 21 punti,  impegna il Governo ad affrontare i danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica.


Ventuno impegni per il Governo per affrontare il problema dei danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica: sono elencati nella risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura del Senato il 30 giugno scorso, dopo un dibattito iniziato ad ottobre del 2019 che ha visto susseguirsi venticinque audizioni di altrettanti soggetti a vario titolo coinvolti dall'Affare.

La risoluzione impegna il Governo- rappresentato in Commissione dal Sottosegretario al Mipaaf Battistoni-  a  "risolvere definitivamente" il problema dello squilibrio della fauna selvatica, ad attivare una cabina di regia "urgentemente" e ad istituire una banca dati dei danni causati ai cittadini e all'agricoltura.

Ampia l'analisi della risoluzione che individua anche le specie animali domestiche oggetto di maggiori predazioni da parte di fauna selvatica: bovini, equini, ovini, caprini, cani e animali da cortile. Ma la problematica si ripercuote su molteplici piani, a cominciare da quello economico-produttivo con un progressivo abbandono delle aree rurali. La presenza invasiva del lupo, ad esempio, sta provocando l’abbandono dell’alpeggio e di forma di allevamento allo stato brado, anche con rischi anche per la biodiversità esistente.

Sul piano civilistico e sociale, alle gravi perdite di prodotto causate dalla fauna selvatica è connessa anche la complessa problematica della gestione del diritto al risarcimento dei danni patiti da agricoltori e allevatori: finora le politiche degli indennizzi si sono rivelate insufficienti. C'è poi un risvolto sanitario dato dall'eccessiva pressione della fauna selvatica nei territori rurali (ma anche in alcune aree urbane)  che rappresenta un rischio in relazione al diffondersi di epizoozie come la peste suina africana (PSA).

Non da ultimo, sussiste pericolo in termini di pubblica sicurezza per il verificarsi di incidenti stradali con esiti anche mortali nonché per il danneggiamento ad infrastrutture idrauliche, opere di ingegneria naturalistica per la regimazione delle acque ed il contenimento dell’erosione del suolo, ed a interventi di sistemazione agraria.



Gli impegni assegnati al Governo dalla Commissione Agricoltura del Senato

1- ad affrontare e risolvere definitivamente il problema dello squilibrio della fauna selvatica nel nostro territorio e dei danni da essa generati per la sicurezza e la salute pubblica, nonché per la salvaguardia della biodiversità, anche sviluppando strategie emergenziali per ridurre i conflitti e facilitando l’accesso alle informazioni sui potenziali effetti negativi delle interazioni uomo-specie problematiche;
2- ad attivare urgentemente con il coinvolgimento del Ministero della Transizione Ecologica ed il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali  una cabina di regia per definire un programma di interventi;
3- a valorizzare nelle Regioni e Province Autonome istituti regionali per la fauna selvatica;
4- a garantire l'istituzione presso ISPRA di una banca dati nazionale aggiornata e di libero accesso, che contenga informazioni relative al censimento della fauna selvatica e relativi danni causati ai cittadini e al settore agricolo, dell'acquacoltura e zootecnico;
5- a semplificare le procedure di programmazione faunistica e delle attività venatorie
6-  a promuovere efficaci piani faunistici che permettano una stabile coesistenza fra attività agricole e protezione ambientale, unitamente al riordino delle competenze provinciali ripristinando risorse e mezzi ora carenti;
7- ad adottare una strategia nazionale di gestione della fauna selvatica e nello specifico del cinghiale;
8- a dare mandato al Ministero della Transizione Ecologica di intervenire su ISPRA affinché  operi sulla base di dati costantemente aggiornati per rilasciare pareri sempre forniti di supporto scientifico;
9- a provvedere a risolvere le procedure di infrazione in atto sul tema ambientale, nello specifico superare la violazione della Direttiva Habitat;
10- a ripensare il modello di controllo delle specie dannose e pericolose.
11- a prevedere un sistema nazionale condiviso con le regioni e province autonome di ristoro danni da fauna selvatica
12- a snellire le procedure per il rimborso dell’installazione di sistemi di prevenzione e per il risarcimento dei danni subiti;
13- a rafforzare la tracciabilità della filiera venatoria.
14- a predisporre un piano di controllo sostenibile per le specie alloctone;
15- a dare attuazione al nuovo "Piano di conservazione e gestione del Lupo in Italia" ;
16- a ripensare l’approccio di gestione del cinghiale sul territorio, puntando alla prevenzione efficace, e attivando un piano straordinario di riequilibrio per la sostenibilità ambientale della specie;
17- ad attivarsi al fine di emanare norme efficaci che colmino i vuoti legislativi e quindi porre in essere senza indugio tutti i decreti attuativi in materia rimasti ancora in sospeso
18- a rivedere il quadro normativo a partire dalla legge 157/1992
19- a semplificare le procedure di risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria;
20- a prevedere lo scorporo del risarcimento o dell'indennizzo per i danni di alcune specie selvatiche o inselvatichite dalla quota massima prevista per gli aiuti delle aziende agricole rientranti nel regolamento de minimis;
21- a prevedere criteri più corrispondenti agli effettivi danni da fauna selvatica subiti dalle attività produttive e conseguenti adeguati risarcimenti, anche per una maggiore tutela ecologica-ambientale, evitando le alterazioni ecosistemiche ed i disequilibri tra le specie ovvero di danneggiamento di beni protetti, di valore storico-culturale.