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IN SENATO

Animali riproduttori: bocciata la proposta di regolamento europeo

Animali riproduttori: bocciata la proposta di regolamento europeo
La Commissione Agricoltura del Senato ha espresso parere contrario alla proposta di regolamento sugli scambi commerciali di riproduttori e materiale germinale.

Sulla Proposta di regolamento relativo alle condizioni zootecniche e genealogiche applicabili agli scambi commerciali e alle importazioni nell'Unione di animali riproduttori e del loro materiale germinale, i senatori hanno espresso parere "motivato e contrario",  in quanto " contiene numerose deleghe di potere alla Commissione europea e che i conseguenti atti, non essendo atti legislativi, sfuggono al controllo di sussidiarietà dei Parlamenti nazionali". Anche per questo "le direttive dovrebbero essere preferite ai regolamenti".

Del resto, già il Governo ha formulato una valutazione fortemente critica, evidenziando come la proposta di regolamento impatterebbe in modo particolarmente severo sull'organizzazione del miglioramento zootecnico italiano andandone a minare i principi ispiratori e le modalità di funzionamento, anche in riferimento alla violazione di alcuni principi base della legislazione vigente come in particolare la concezione del miglioramento genetico inteso come "investimento pubblico" nella popolazione animale in un quadro di politica nazionale per la qualità e la salvaguardia della biodiversità.
"Fortemente critiche" anche le associazioni di categoria, considerato che le finalità di selezione differenziata degli animali riproduttori e di rispetto delle specificità di ogni sistema produttivo possono essere perseguite solo tenendo conto delle disparità strutturali e naturali tra le diverse regioni agricole europee".

La Commissione evidenzia anche che "la libertà di utilizzo degli animali tra Paesi membri e il valore transfrontaliero attribuito ai libri genealogici non tengono adeguatamente conto delle finalità sociali e di pubblico investimento del miglioramento genetico animale, inteso anche come salvaguardia della biodiversità e investimento pubblico sul piano della salute della popolazione animale".

Parere motivato contrario e osservazioni - "Per eccessivo uso della delega di potere, dell'utilizzo dello strumento del regolamento al posto della direttiva e per l'impatto sui principi ispiratori della legislazione zootecnica italiana. La Commissione ha formulato, in subordine, le seguenti osservazioni:
- necessario definire con maggiore precisione i concetti di razza e di incrocio, in particolare per quanto riguarda i suini, oltre alla nozione di linea in purezza per evitare equivoci con le denominazioni delle razze;
-chiarire le finalità della selezione, delimitando gli ambiti dell'individuazione e dell'uso dei soli migliori riproduttori e relativo materiale genetico rispetto al diritto degli allevatori ad ammettere alla riproduzione tutti i propri riproduttori;
- evitare l'affiancamento alle organizzazioni allevatori nazionali di altre organizzazioni di allevatori provenienti da paesi esteri con finalità di selezione proprie e incompatibili tra di loro, poiché ciò potrebbe provocare una frammentazione delle attività di selezione degli animali e dei relativi schemi di miglioramento genetico a detrimento del progresso genetico raggiunto e raggiungibile e della conservazione della biodiversità delle popolazioni;
-  consentire a ogni Stato membro di finanziare le attività di miglioramento genetico per orientare lo sviluppo della propria zootecnia in coerenza con politiche qualitative;
-  introdurre specifiche disposizioni sulle prove di performance e sulle valutazioni genetiche dei cavalli sportivi ovvero, in mancanza, di consentire l'adozione di norme nazionali dei singoli Stati membri;
- razionalizzare gli adempimenti gravanti sugli allevatori, garantendo la certezza del diritto ma anche la riduzione degli oneri burocratici e dei relativi costi indiretti;
- richiamare l'attenzione sulla necessità di garantire, in tutte le sedi e gli ambiti, il benessere degli animali.

Nella stessa seduta, la Commissione ha esaminato anche un altro provvedimento comunitario riguardante il settore zootecnico: la Proposta di Direttiva che modifica le direttive 89/608/CEE, 90/425/CEE e 91/496/CEE relativamente ai riferimenti alla normativa zootecnica. La proposta di direttiva si limita, nelle more dell'approvazione del regolamento sui controlli ufficiali, a eliminare qualunque riferimento alla zootecnia dalle tre direttive in via di abrogazione - i principi di sussidiarietà e proporzionalità non appaiono circostanziati nella relazione illustrativa della Commissione europea;