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LA PROPOSTA

Spacchettare l'omnibus: stralcio degli Ordini dal Ddl Lorenzin

Spacchettare l'omnibus: stralcio degli Ordini dal Ddl Lorenzin
Troppo articolato per un agevole iter d'esame. La riforma degli Ordini meriterebbe lo stralcio. Fuori anche la questione dell'obbligo di RC.

Il sottosegretario Vito De Filippo- alle sue prima battute in Commissione- ha dichiarato che il Ministro Beatrice Lorenzin "annette grande importanza al disegno di legge, col quale s'intende fornire risposta a una serie di istanze di notevole rilievo". La Senatrice, Emilia Grazia De Biasi, ha presentato il provvedimento facendo presente che "il testo è piuttosto articolato, e tratta una pluralità di tematiche alquanto differenziate, ragione per cui sarà opportuno svolgere una riflessione in ordine alla possibilità di stralciare alcune disposizioni, così da assicurare il migliore andamento dell'esame".

Tra i temi di maggiore rilievo, la Senatrice ha segnalato "le disposizioni concernenti il riordino delle professioni sanitarie, che andranno valutate sia alla luce degli indirizzi politici promananti dall'Unione europea, sia in considerazione della necessità di disciplinare in maniera omogenea le diverse professioni, così da riconoscerne la pari dignità e da valorizzarne le competenze, necessarie alla funzionalità del sistema sanitario".

Rc professionale e abuso di professione - Al riguardo ha ricordato che "un altro tema di spiccato rilievo, non contemplato dal provvedimento in esame ma oggetto di diversi disegni di legge in discussione presso l'altro ramo del Parlamento, è quello della responsabilità civile nel settore sanitario, sul quale auspica che il Senato potrà quanto prima svolgere le proprie valutazioni".
Un altro tema sul quale il Parlamento è già in fase di iter avanzato è  l'abuso di professione in ambito medico-sanitario. Il Ddl Lorenzin modifica il regime delle sanzioni penali ed accessorie in caso di esercizio abusivo di una professione sanitaria. Al riguardo, la Relatrice ha fatto presente che, in materia, la Commissione Giustizia del Senato ha approvato il 30 gennaio 2014, in prima lettura ed in sede referente, un disegno di legge