Il Global Preparedness Monitoring Board dell'OMS pubblica il rapporto annuale sui rischi globali di pandemie. Il ruolo degli animali e un focus su H5N1.
Il XXI secolo ha visto un aumento significativo delle minacce sanitarie globali. Epidemie e pandemie sono ormai un pericolo costante piuttosto che eventi rari. Lo dice il rapporto GPMB del 2024,
The changing face of pandemic risk. Il documento delinea i principali fattori trainanti del rischio pandemico e fornisce una tabella di marcia per rafforzare le risposte.
Il ruolo degli animali e l'approccio One Health- La mutevole interfaccia tra esseri umani, animali e ambiente, unita al cambiamento climatico, sta amplificando queste minacce. "Ignorare queste realtà non è più un'opzione" si legge nel rapporto pubblicato oggi. "La prossima pandemia potrebbe benissimo verificarsi dove queste interazioni sono più intense"- afferma il GPMB.
I rischi di epidemie nelle popolazioni animali e la maggiore probabilità di spillover sono causati dall'elevata densità di animali nell'agricoltura industriale, dai cambiamenti ambientali nell'agricoltura su piccola scala e dal commercio non regolamentato di fauna selvatica. Per mitigare questi rischi sono necessari una maggiore sorveglianza delle malattie, regimi normativi efficaci e una migliore protezione e formazione degli agricoltori.
Nonostante sia riconosciuta come "fondamenale", la collaborazione intersettoriale (salute umana, animale e ambientale) è ancora un punto critico, insufficiente per un maturo approccio One Health.
Dove si rischia di più- I cambiamenti climatici, insieme ai cambiamenti nell'uso del suolo, alla deforestazione e alla riforestazione, alla perdita di habitat e ai cambiamenti negli ecosistemi acquatici, hanno un impatto anche sulla distribuzione delle specie, sui modelli di migrazione e sull'ecologia dei patogeni, interrompendo le attuali dinamiche naturali ospite-patogeno. I luoghi che hanno una fitta interfaccia uomo-animale-ambiente e che stanno subendo rapidi cambiamenti sono maturi per diventare nuovi hotspot di insorgenza di nuove malattie con potenziale epidemico. Presto i paesi temperati potrebbero assistere a epidemie di malattie che si solitamente si riscontrano nelle aree tropicali, come le epidemie trasmesse dalle zanzare, tra cui la dengue o la febbre gialla.
H5N1- Finora, non c'è stata una trasmissione da uomo a uomo dell'H5N1. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che il virus non si è ancora adattato a sufficienza. Ma è anche probabile che la trasmissione sia stata evitata dalle azioni di sorveglianza e dalle azioni rapide intraprese. Ciò detto, tra il 1997 (quando H5N1 è diventato emergente) e il mese di luglio del 2024, sono stati segnalati 912 casi umani di H5N1 in 24 paesi, circa la metà dei quali sono stati letali.
Le conclusioni del GPMB sono che "senza azioni urgenti per contenere l'attuale esplosione di casi nei bovini e nel pollame, questo bilancio è destinato ad accelerare".
Global Preparedness Monitoring Board - Il GPMB è formato da sperti di livello mondiale provenienti da svariati settori della salute globale, tra cui l'epidemiologia veterinaria. Ne fa parte il Veterinario epidemiolo
Matthew Stone della World Organisation for Animal Health (WOAH). Il compito di questa task force è di fornire ai decisori politici una valutazione sui progressi della preparazione e della capacità di risposta alle epidemie e alle emergenze che impattano sulla salute globale.
The Changing Face of Pandemic Risk 2024 Report