L'Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) ha pubblicato la quarta relazione annuale sugli agenti antimicrobici destinati agli animali.
Migliora la qualità complessiva dei dati forniti all'OIE per valutare, a livello mondiale, le azioni intraprese per fronteggiare la resistenza antimicrobica. Ma, a livello mondiale, permangono ostacoli al monitoraggio dell'uso di antibiotici. Le cause sono principalmente legate alla mancanza di una legislazione in materia, di tecnologie IT e di risorse.
Un dato su tutti: gli antibiotici non sono utilizzati a scopo di promozione della crescita dal 77% dei Paesi coinvolti nel report (mentre l'Unione Europea li ha vietati dal 2006). La percentuale è tuttavia in crescita: un anno fa la messa al bando interessava il 73% dei Paesi.
E' questo il quadro che emerge dal
quarto rapporto annuale dell'OIE sull'uso degli antimicrobici negli animali (
qui la sintesi). Da quattro anni, l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccoglie i dati dei Paesi che ne fanno parte, per analizzare i progressi nell'uso prudente. I dati vengono raccolti in un database mondiale sui sistemi di sorveglianza e monitoraggio degli antimicrobici nel settore animale.
Dati da 153 Paesi- Alla costruzione del quarto rapporto hanno contribuito 153 Paesi, un numero ampio e geograficamente distribuito su scala globale, che comprende vaste regioni del pianeta, dal Brasile agli Stati Uniti all'Europa. L'OIE mette in evidenza che è migliorata la qualità dei dati forniti, così da poter accrescere l'attendibilità dei risultati di ottimizzazione dell'uso di antibiotici. "
Lo sviluppo di un solido database globale - spiega
Monique Eloit, direttore generale dell'OIE -
aumenta la comprensione sugli utilizzi di antimicrobici negli animali". Nei vari Paesi la capacità di rilevare e di monitorare l'uso di antimicrobici è migliorata "
e questo ha avuto un impatto positivo sul database"- dichiara Eloit.
Tetracicline- Tutti i piani nazionali, mettono al primo posto la capacità di monitorare le quantità di agenti antimicrobici. La rilevazione dei consumi è considerata su scala globale lo strumento per misurare i progressi e valutare l'impatto delle norme sull'uso prudente. Nel rapporto sono compresi anche
dati dall'Italia.Solo 93 paesi sono stati in grado di fornire dati quantitativi riferiti alle classi antimicrobiche: le tetracicline rappresentano la classe antimicrobica più comunemente segnalata a livello globale.
Quanto alla formazione, ad oggi, sono 265 i rappresentanti nazionali, regionali e globali, che hanno partecipato a seminari sulla raccolta dati dell'OIE.
Fourth Annual Report on antimicrobial agents intended for use in animals