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PALAZZO CHIGI

Moneta elettronica: fissato il limite alle commissioni interbancarie

Moneta elettronica: fissato il limite alle commissioni interbancarie
Soglia massima dello 0,2% per Bancomat e prepagate. Per le carte di credito, il tetto non potrà superare lo 0,3%.
L'Italia si adegua al Regolamento (UE) n. 751/2015 sulle commissioni interbancarie. Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in via preliminare, il decreto che dovrà conformare le modalità nazionali dei pagamenti elettronici a quelle europee.

Incentivare i pagamenti elettronici- Lo spirito del Legislatore comunitario è di garantire ai consumatori, agli esercenti e alle imprese "che i pagamenti elettronici di cui si servono siano sicuri, efficienti e competitivi", specialmente- si legge nel regolamento comunitario "nel momento in cui il commercio elettronico si sta diffondendo sempre di più".
Cruciali, in proposito sono le commissioni interbancarie (quei costi caricati sulle transazioni che avvengono tra i gestori dei servizi di pagamento elettronico e gli emittenti emittenti delle carte di pagamento). Le commissioni gravano su chi è pagato in moneta elettronica: esercenti/professionisti/commercianti, ecc. che, tendenzialmente li riconteggiano nel prezzo finale pagato dal cliente/utente/consumatore.
Per questo, l'Europa ha ritenuto necessaria una regolamentazione delle commissioni interbancarie per uniformità nel mercato unico e per incentivare (riducendone i costi) i pagamenti in moneta elettronica.

In questa direzione, il decreto di adeguamento al Regolamento 751/2015  fissa le seguenti percentuali di commissione interbancaria:
-per i pagamenti tramite carta di debito (cd Bancomat) e prepagata la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa;
-per le operazioni tramite carta di credito la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione. 

Il provvedimento contiene anche disposizioni valevoli per le sole "operazioni nazionali":
-per le  operazioni effettuate in Italia - per tutti i tipi di carte e per i pagamenti fino a 5 euro - le commissioni dovranno essere di importo ridotto rispetto a quelle applicate alle operazioni di importo pari o superiore ai 5 euro; la misura è prevista per incoraggiare la moneta elettronica anche al di di sotto dei 5 euro
-per le sole “operazioni nazionali” tramite carta di debito (bancomat), in via transitoria (fino al dicembre 2020), la commissione interbancaria potrà essere "non superiore all’equivalente dello 0,2% calcolato tuttavia sul valore medio annuo di tutte le operazioni nazionali tramite carta di debito all’interno di ciascuno schema di carte di pagamento".

Inoltre, il decreto conferma e generalizza il divieto di applicare un sovrapprezzo per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento (cd. divieto di surcharge).

Per quanto riguarda i controlli, il decreto designa quali autorità nazionali competenti ad assicurare l’osservanza delle relative disposizioni di attuazione della direttiva e del Regolamento la Banca d’Italia e, per alcune specifiche disposizioni, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Infine, è aggiornata l’entità delle sanzioni amministrative pecuniarie applicabili, distinguendo tra quelle applicabili alle società o agli enti e quelle applicabile alle persone fisiche.

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IL COMUNICATO DI PALAZZO CHIGI
Recepimento della direttiva 2015/2366 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015 relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che modifica le direttive 2002/65/CE, 2009/110/CE e 2013/36/UE e il regolamento (UE) n. 1093/2010, e abroga la direttiva 2007/64/CE, nonché di adeguamento delle disposizioni interne al regolamento (UE) n. 751/2015 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2015 relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta – (Presidenza del Consiglio e Ministero dell’economia e delle finanze – esame preliminare)