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CONTRASTO DI INTERESSI

Obbligo POS: 30 euro di sanzione ma con sgravi fiscali

Obbligo POS: 30 euro di sanzione ma con sgravi fiscali
Il 'Pos obbligatorio' è già in vigore dal 2015, ma finora senza le sanzioni previste dalla Legge di Stabilità del 2016. Potrebbero arrivare questo mese.
In agosto, il Viceministro all'Economia Luigi Casero (foto) l'aveva detto: il decreto-sanzioni andrà in porto. "Entro settembre - annunciava alla stampa- prevediamo di firmare il decreto che introduce le prime sanzioni per chi rifiuta un pagamento elettronico". Fino ad ora, sull'obbligo di accettare i pagamenti elettronici giocava la riserva introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 che fa salvi i "casi di oggettiva impossibilita' tecnica".

30 euro per aumentare i pagamenti elettronici-  La bozza del decreto attuativo del ministero dell'Economia e di quello dello Sviluppo Economico, dovrà dare sostanza all'obbligo per esercenti e professionisti di accettare i pagamenti non in contanti a partire da 5 euro, come prevede la Legge di stabilità 2016. Si parla di una sanzione di 30 euro.
Ma, per Casero, non si tratterà solo di multare chi non ha il Pos: «Vogliamo inserire questa norma all'interno di un quadro più ampio, per spingere tutto il sistema a un deciso spostamento verso i pagamenti elettronici in Italia». Oltre a contrastare l'evasione la riduzione del denaro contante rappresenta una forma di risparmio della spesa pubblica più volte incoraggiata anche dalla Banca d'Italia.

Il "contrasto d'interessi" - Possibili misure anche per realizzare un contrasto di interessi sui pagamenti non in contanti: chi usa la carta o il bancomat per pagare la parcella del professionista potrebbe ottenere uno sgravio fiscale su quella spesa di cui ha lasciato traccia elettronica, proprio in virtù del suo effetto "anti-evasione". Non si tratta di una novità assoluta ma di una misura già studiata in ambito UE e attuata per primo dal Portogallo.

Possibili categorie esenti- Secondo fonti di stampa il decreto dovrebbe evidenziare le categorie sanzionabili e non per non essersi dotate di POS. Potrebbero essere gli studi professionali e più in generale le partite IVA che non sono a diretto contatto con il pubblico. Casero conferma: «Abbiamo aperto un tavolo con le categorie proprio per escludere alcuni professionisti".

La questione dei costi- Installazioni, costi fissi e di transazione rappresentano un costo per esercenti e professionisti. Da molto tempo si discute senza esito di intervenire significativamente su di essi in particolare sul ricarico interbancario. "Parlemo anche con le banche per ridurre i costi dei Pos, che in Italia sono più alti che in molti altri Paesi europei- riconosce Casero.

Soglia di 5 euro- L'obbligo di accettare pagamenti con bancomat è stato introdotto dal Governo Monti con il decreto 179 del 2012 (art. 15 Pagamenti elettronici).  L'obbligo è scattato a tutti gli effetti nel 2014 e l'anno scorso – con la Legge di Stabilità - è stato esteso anche alle carte di credito (oltre che di carte di debito) portando la soglia minima iniziale di 30 euro a 5 euro. Per "importo contenuto" pagabile in denaro contante si intende una somma fino a 5 euro.