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METODOLOGIE

Consegnate le proposte di correttivi ai controlli fiscali

Consegnate le proposte di correttivi ai controlli fiscali
Su sollecitazione dell'ANMVI, l'Agenzia delle Entrate ha avviato la revisione della metodologia di controllo.
La conferma è arrivata ieri dalla Direzione Centrale Accertamento, in seguito agli incontri avuti con Giuliano Lazzarini, referente ANMVI per i rapporti con l'Agenzia delle Entrate e incaricato FNOVI alla Sose-Studi di Settore.

La Direzione esaminerà un documento di proposta messo a punto dall'ANMVI che contiene alcuni correttivi. L'obiettivo è di attualizzare la metodologia, allineandola alla cluster analysis già validata per lo Studio di Settore Veterinario (VK22U), e alle reali dinamiche dei processi produttivi e di reddito, eliminando alcune empiriche storture (lo status economico del cliente assunto ad indice di maggior redditività per la struttura veterinaria), vistosi errori (es. nella gestione del farmaco e nel valore giuridico-economico della tariffa) e criteri presuntivi che si basano su prassi mediche inverosimili (es. presunzione dell'incidenza reddituale delle vaccinazioni in quanto necessariamente connesse all'esecuzione di altre prestazioni). Anche la presenza di attrezzature e di strumentazioni dovrà essere valutata come da Studio di Settore, vale a dire come una "discriminante descrittiva" e non ad un automatico ricavo.

La revisione, per la quale l'ANMVI si avvarrà della collaborazione del proprio studio di consulenza fiscale, ha l'obiettivo di rendere le metodologie di controllo più coerenti con le reali dinamiche di svolgimento professionale, di quanto non lo siano quelle attualmente in uso da parte degli ispettori delle Entrate e degli organismi preposti ai controlli. La disponibilità della Direzione Centrale Accertamento è un' ottima base di collaborazione.

Non va sottovalutato, infatti,  che l'obiettivo dichiarato delle Entrate- nel stilare le metodologie di controllo- è di mettere in luce situazioni che sfuggono alla contabilità e alle dichiarazioni ufficiali. Ne deriva pertanto la necessità inderogabile che il dialogo e il contradditorio possano poggiare su basi più corrette e paritetiche come è nel pieno diritto del contribuente veterinario.