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STUPEFACENTI

Terapia del dolore: stop al monitoraggio sulle ricette

Terapia del dolore: stop al monitoraggio sulle ricette
I farmacisti non faranno più i report periodici sulla cessione degli stupefacenti per la terapia del dolore. Aggiornate le tabelle. Stop al monitoraggio. Per il futuro basterà che i farmacisti conservino per due anni le ricette relative alle prescrizioni dei medicinali per la terapia del dolore inseriti nella sezione D della tabella, pur restando soggette all'ordinario controllo delle aziende sanitarie locali in sede di verifica ispettiva. Lo prevede il Decreto 16 novembre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 dicembre scorso. (Modifica dell'articolo 2 del decreto 31 marzo 2010, recante: "Aggiornamento delle tabelle contenenti l'indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e relative composizioni medicinali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309 e successive modificazioni ed integrazioni, con sostituzione della Tabella II, sezione D del Testo Unico).

Il monitoraggio era stato introdotto, come ulteriore controllo rispetto a quello già operato dalle Aziende sanitarie locali e comportava la comunicazione mensile al Ministero della salute da parte degli ordini provinciali dei farmacisti. Lo scopo era la rilevazione di eventuali abusi connessi ad una fase di prima attuazione delle agevolazioni prescrittive. Tuttavia, i risultati del monitoraggio hanno evidenziato "un ricorso residuale" alle prescrizioni da rinnovarsi volta per volta "e non ha rilevato alcun abuso o anomalia prescrittiva".

E' invece emerso "un progressivo incremento delle ricette a carico del Servizio sanitario nazionale dovuto all'efficacia delle semplificazioni"; inoltre il Ministero della salute provvede comunque al rilevamento automatico dei dati relativi alla prescrizione ed all'utilizzazione di farmaci nella terapia del dolore, anche attraverso la raccolta delle informazioni provenienti dalle regioni e province autonome.

Di qui l'abolizione del monitoraggio da parte del Ministero della Salute dopo aver sentito in proposito la FOFI. Le Aziende sanitarie locali comunicheranno al Ministero della salute le eventuali anomalie riscontrate sulle ricette effettivamente spedite e sul numero di confezioni dispensate e i conseguenti provvedimenti adottati.

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