Stop a teorie anti-scientifiche e denigratorie. Assica, firmataria dell'appello, spiega perchè serve "una svolta" nella politica UE per valorizzare le proteine animali. E' un appello unitario quello che 124 organizzazioni delle filiere zootecniche europee hanno consegnato alla Commissione Europea per restituire alle produzioni zootecniche europee al loro ruolo essenziale nella UE. Assica, l'Associazione degli Industriali delle Carni e dei Salumi, si dice "lieta" di averlo firmato e spiega le rivendicazioni del settore: “Abbiamo voluto sottolineare -afferma il Presidente Lorenzo Beretta- il ruolo essenziale che il settore zootecnico svolge nel garantire la sicurezza alimentare, l'equilibrio nutrizionale, la vitalità rurale e la sostenibilità ambientale all'interno dell'Unione Europea, nonché la fondamentale complementarità tra agricoltura e allevamento”.
L'appello “Nutrire l'Europa: l’importanza delle proteine animali”- La richiesta alla Commissione europea è di sostenere la diversità nella produzione agricola dell'UE, attraverso "una strategia agro-alimentare UE omnicomprensiva, basata su dati scientifici, che valorizzi le proteine animali e sostenga un modello agro-alimentare resiliente ed equilibrato in tutto il continente". Il documento sollecita i decisori politici dell'UE a sviluppare tre azioni strategiche:
- Sviluppare una strategia alimentare UE olistica, basata sul metodo scientifico sperimentale, che integri sia le colture che gli allevamenti e garantisca un trattamento equo per tutti i settori agricoli. - Sostenere valutazioni ambientali scientificamente fondate che considerino l'intero ciclo di vita dei prodotti alimentari, evitando interpretazioni fuorvianti che penalizzano ingiustamente l'allevamento, incoraggiando potenzialmente le importazioni e aumentando così le emissioni. - Sostenere valutazioni nutrizionali scientificamente fondate che confermino l'importanza degli alimenti di origine animale per la salute umana, in particolare per le popolazioni vulnerabili come i bambini, gli anziani e le persone con carenze nutrizionali.
L'appello mette anche in guardia dalle conseguenze indesiderate delle politiche che penalizzano le proteine animali, osservando che una riduzione della produzione dell'UE aumenterebbe inevitabilmente la dipendenza dalle importazioni, aggraverebbe le emissioni globali e minaccerebbe i mezzi di sussistenza di milioni di agricoltori ed aziende di trasformazione dell’UE.