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PRIMO ACCORDO UE

Food waste, target vincolanti per i cibi trasformati

Food waste, target vincolanti per i cibi trasformati
Il Parlamento e il Consiglio europei hanno raggiunto un primo accordo per introdurre nuovi target, vincolanti, di riduzione degli sprechi alimentari in tutta l'Unione Europea.

 I rifiuti alimentari sono una fonte di inefficienza della filiera agroalimentare. Provocano impatti economici, ambientali e climatici negativi. Per molti consumatori, inoltre, lo spreco alimentare assume risvolti etici.  I cibi trasformati - insieme ai prodotti tessili- sono al centro di una revisione del quadro regolatorio europeo. In base al negoziato del 24 febbraio, l'Europarlamento e il Consiglio Europeo hanno raggiunto un primo accordo legislativo. Entro il 31 dicembre 2030, ogni Stato membro dovrà ridurre gli sprechi, rispettando queste soglie:

- riduzione del 10% gli sprechi nella lavorazione e produzione alimentare
- riduzione del 30% pro capite nel commercio al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi di ristorazione e nelle famiglie.
l parametri di misurazione delle riduzioni è dato dalla quantità di sprechi generata -come media annuale - tra il 2021 e il 2023. Ogni anno, in tutta l'UE vengono generati quasi 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (132 kg a persona).

I Paesi dell'Unione dovranno inoltre identificare al proprio interno gli "operatori economici che svolgono un ruolo significativo nella prevenzione e nella generazione di sprechi alimentari". Una volta individuati, questi operatori saranno anche chiamati a facilitare la donazione di cibo invenduto, purchè sicuro per il consumo umano.

Impatto ambientale e climatico dello spreco di cibi trasformati- Il consumo alimentare è il fattore che più contribuisce agli impatti ambientali dei consumi dell'UE. In particolare, gli alimenti trasformati, trasportati e cotti che diventano poi rifiuti nella fase del consumo hanno un impatto ambientale più elevato rispetto ai prodotti alimentari non trasformati.
Quando gli alimenti vengono gettati via, anche le emissioni di gas a effetto serra che si accumulano lungo la catena alimentare, continuano a essere presenti, senza alcun beneficio per l'alimentazione umana.  I rifiuti alimentari prodotti nell'UE, secondo dati della Commissione Europea, sono  il 16 % dell'impatto totale delle emissioni di gas a effetto serra generato dal sistema alimentare dell'UE. Inoltre, i rifiuti alimentari esercitano una pressione inutile sulle risorse naturali. Ad esempio l'acqua, consumata per produrre alimenti che vengono poi buttati,  il suolo e l'eutrofizzazione marina.

Iter- Spetta ora al Consiglio Europeo adottare formalmente una propria posizione, da riproporre all'approvazione del Parlamento Europeo in seconda lettura. La stretta sugli sprechi riguarda anche il settori tessili e delle calzature. La revisione in corso modificherà la vigente direttiva sui rifiuti 2008/98/C.