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SVILUPPO RURALE

Benessere animale, analisi critica della Misura 14

Benessere animale, analisi critica della Misura 14
In Europa, la Misura 14 è stata utilizzata poco e con "effetto inerziale". In Sardegna il PSR con il finanziamento regionale più consistente d'Europa.


E' pubblicato il documento "Il Benessere animale nella programmazione per lo sviluppo rurale 2014-2020 nell'Unione europea", realizzato sotto l'egida del Ministero delle Politiche Agricole e con il contributo del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura). Le conclusioni di questo rapporto sono critiche: l'analisi della Misura 14 nelle diverse regioni europee evidenzia "un'implementazione piuttosto dispersiva", le risorse attivate in molti PSR sono "scarse, come si trattasse di un’introduzione sperimentale e esplorativa". Non da ultimo "colpisce che Paesi con un peso zootecnico rilevante– come la Francia  non abbiano attivato la Misura".

Effetto inerziale- In alcuni casi la totalità delle risorse è stata destinata a una sola specie animale (l'Irlanda ha finanziato solo ovi-caprini, l'Austria solo il pascolo dei bovini da latte). Il Rapporto ipotizza che "il fine ultimo non sia il miglioramento del benessere animale ma il sostegno a sistemi zootecnici particolarmente legati all’identità locale o a contesti in difficoltà". Pur trattandosi di obiettivi legittimi, "tradiscono la finalità propria della misura e disorientano il cittadino-consumatore sensibile ai temi del benessere animale".
In altre parole, si crea un  “effetto inerziale”:  impegni che si limitano a ricalcare pratiche già applicate in azienda indipendentemente dall’adesione alla Misura. Un limite già sottolineato dalla Corte dei conti europea. Anche 

Formazione obbligatoria e indicatori animal based- "Risalta la mancanza di uno sforzo per promuovere un diverso approccio culturale attraverso l’obbligatorietà di una formazione, per chi riceve il sostegno, focalizzata sulla gestione dell’azienda anche in funzione del benessere animale". E andrebbero anche aggiornati gli indicatori animal based.

Benessere animale soprattutto nella stabulazione- Gli interventi più numerosi hanno riguardato il miglioramento delle condizioni di stabulazione, in particolare l’aumento delle superfici disponibili per i capi, generalmente in misura del 10% e gli interventi per le aree di riposo. Questi ultimi spesso consistono nella gestione della lettiera ovvero l’obbligo di sostituirla o rinnovarla periodicamente, un tipo di intervento -  stigmatizza il Rapporto - che al pari del controllo della zoppia, "dovrebbe pur essere una consuetudine negli allevamenti indipendentemente dall’accesso al sostegno della Misura".
Nell'ambito dell’area di miglioramento “condizioni di stabulazione”, per i bovini il Rapporto segnala la frequenza di interventi "effettivamente significativi", come il passaggio alla stabulazione libera o semilibera e l’accesso all’aperto.

Poca innovazione- Nel complesso emerge che la misura 14 viene "scarsamente utilizzata per introdurre sistemi innovativi meno costrittivi per gli animali", come per esempio, nel settore suinicolo, il miglioramento delle gabbie parto, il loro arricchimento per stimolare l’attività materna delle scrofe (Finlandia). Il Rapporto registra come "esigui" a anche gli interventi per favorire comportamenti naturali (ad esempio l’estensione del periodo di allattamento adottata solo in Grecia per i vitelli e gli ovi-caprini e in Finlandia per i suini, pratica peraltro consigliata per la riduzione dell’impiego di antibiotici in quanto influisce sulle difese immunitarie riducendo la vulnerabilità degli animali alle malattie).

Il benessere animale frainteso-  "Facendo prevalere l’idea di benessere animale come strumento di competitività del settore, se ne riduce la portata di obiettivo generale e si esalta la sua qualità di “attributo di fiducia”. In questo modo il benessere animale viene inteso come "una caratteristica che attiene al processo produttivo, non verificabile dal consumatore nemmeno dopo l’acquisto e il consumo (la proliferazione delle autocertificazioni aziendali ne costituisce una conseguenza)". Una "contraddizione" rispetto alle premesse iniziali, "che sembravano invitare a un processo di revisione più profondo del modello produttivo", lontano da una visione di competitività economica che sembra ammettere "che tutto si possa ricomporre con una qualche forma di certificazione di qualità".

La Misura 14 in Italia- L'Italia non attiva la Misura 14 su base nazionale. Nel Rapporto CREA PB - RRN, l'Italia si conferma il Paese Europeo con il maggior numero di  "regionalizzazioni" della Misura sul Benessere animale, una MIsura diversamente declinata nei vari PSR regionali. 
Al 31 dicembre 2019, la misura 14 risultava attivata nei Piani di Sviluppo Regionali di 15 regioni­:  Mailand (Finlandia), Baden Wuttemberg, Bassa Sassonia e Renania Westfalia (Germania), Calabria, Campania, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta (Italia), Andalusia e Cantabria (Spagna).
Sono 14 i Paesi finanziano invece la misura a livello nazionale, all’interno dei rispettivi Piani di Sviluppo Rurali Nazionali.

In Sardegna più risorse che in tutta la Finlandia-  Nel periodo 2014-2020, la Finlandia il Paese che ha destinato alla Misura 14 la più consistente dotazione finanziaria nazionale (225milioni di euro). Confrontando invece i finanziamenti su base regionale, la Sardegna è in testa (con una spesa pubblica programmata di euro 225,6 milioni di euro), seguita dalla regione tedesca Renania Westfalia con oltre 225 milioni; è italiana anche la regione con la dotazione finanziaria minore:il Friuli Venezia Giulia (1milione di euro).

Equidi "eccezione" italiana- Un ulteriore elemento distintivo riguarda gli interventi per Cunicoli ed Equidi, non previsti in nessun altro Paese. I programmi di sviluppo rurale di Friuli, Umbria e Valle d’Aosta sono gli unici- nel raffronto europeo- a prevedere azioni specifiche per gli equidi: in Friuli è sostenuto l’intervento di mascalcia; In Umbria, agli equini sono estesi tutti gli interventi migliorativi del benessere previsti per le altra specie; infine in Valle d’Aosta, la gestione della lettiera (l’unico intervento migliorativo attivato) è esteso anche agli equidi.

pdfIL_BENESSERE_ANIMALE_NELLA_PROGRAMMAZIONE_PER_LO_SVILUPPO_RURALE_2014_2020_IN_EUROPA.pdf4.84 MB