Antiparassitari nei pet e rischio ambientale? Consultazione

Il rischio ambientale derivante dall'impiego di farmaci veterinari antiparassitari è attualmente classificato come "trascurabile". L'EMA avvia una consultazione.


Per l'attuale quadro di valutazione, il rischio ambientale degli antiparassitari utilizzati negli animali da compagnia è negligible. Alla luce di nuovi studi, l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha avviato una consultazione per verificare la necessità di elaborare nuovi criteri di valutazione.

Oggetto di consultazione è un documento (concept paper) elaborato dall'Agenzia, in vista di un successivo step di analisi (reflection paper o documento di riflessione) che potrebbe portare ad una riclassificazione di questi prodotti. Il loro utilizzo negli animali non produttori di alimenti, in considerazione dei trattamenti mirati e di tipo individuale che questi ricevono, è considerato  non rischioso per soggetti non target e in generale per l'ambiente. Si tratta di valutazioni risalenti a due decenni or sono, quando il numero degli animali da compagnia in tutta Europa era significativamente più basso.

L'obettivo della consultazione è di attestare innanzitutto la fondatezza scientifica di una rivalutazione e di una conseguente necessità di introdurre misure di mitigazione del rischio ambientale di questi prodotti. In sostanza, se si debba riconsiderare l'attuale grado zero di rischio ambientale dei medicinali veterinari antiparassitari.

La consultazione è aperta fino al 31 ottobre 2020. Qui il template di partecipazione rivolto agli stakeholders, fra i quali le industrie e le autorità competenti nazionali. I risultati saranno vagliati dal CVMP, il Comitato Permanente Europeo dei Medicinali Veterinari.

Concept paper
Environmental risk assessment for parasiticide veterinary medicinal products used in companion animals