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RANDAGISMO, SOSTENERE PROCEDURE VETERINARIE

RANDAGISMO, SOSTENERE PROCEDURE VETERINARIE
Con la Dichiarazione approvata il 13 ottobre, Bruxelles ha detto ufficialmente "no" a misure estreme di lotta al randagismo. Il Parlamento Europeo chiede agli Stati membri di adottare strategie globali di gestione della popolazione canina che prevedano misure fra le quali "il sostegno alle procedure veterinarie".

Con la Dichiarazione del 13 ottobre 2011 sulla gestione della popolazione canina nell'Unione europea, il Parlamento europeo ha detto "no" all'adozione di misure estreme per combattere il randagismo.

Gli Eurodeputati chiedono alla Commissione di assicurare che il principio enunciato all'articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) sia rispettato dagli Stati membri. ( "...l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti...")

La Dichiarazione prende le mosse dalla considerazione che in alcuni Stati membri il randagismo costituisce una minaccia per la salute pubblica e la sicurezza e che alcuni Stati membri attuano misure estreme per combattere il randagismo.

Il Parlamento Europeo chiede agli Stati membri di adottare strategie globali di gestione della popolazione canina che prevedano misure quali il controllo della popolazione canina e leggi anti-crudeltà, il sostegno alle procedure veterinarie, comprese la vaccinazione antirabbica e la sterilizzazione, che sono necessarie per controllare il numero di cani indesiderati, nonché la promozione di un comportamento responsabile da parte dei proprietari di animali da compagnia.

L'Europarlamento ha chiesto anche di incoraggiare gli Stati membri ad introdurre l'identificazione e la registrazione obbligatoria di tutti i cani mediante sistemi uniformi a livello di Unione europea, in modo da evitare la diffusione di malattie;