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CONFPROFESSIONI

Italia: il Paese con il maggior numero di llpp d'Europa

Italia: il Paese con il maggior numero di llpp d'Europa
In Italia, il settore delle libere professioni è l'unico comparto a crescere nell'ambito del lavoro autonomo.


Siamo un Paese di liberi professionisti: lo dice il “Rapporto 2017 sulle libere professioni in Italia”, presentato oggi da Confprofessioni, durante il  Congresso nazionale “Il professionista 4.0", in corso a Roma (diretta streaming). In Italia ci sono 24 liberi professionisti ogni 1000 abitanti e il loro numero aumenta a un ritmo del 22%: ogni anno, oltre 250 mila persone scelgono la strada della libera professione, una strada- afferma Confprofessioni- "che in Italia è diventata un vero e proprio “polmone” del mercato del lavoro confermandosi come un segmento “anticiclico” dell'occupazione".

Il reddito- Il reddito medio nelle professioni ordinistiche si attesta oggi a 46 mila euro annui. Tra il 2011 e il 2015 il fatturato complessivo dei liberi professionisti risulta in tendenziale crescita, così come il suo contributo sul Pil nazionale. Nel 2015 i redditi medi per le principali professioni ordinistiche evidenziano, tuttavia, il persistere di un importante divario tra professioni: si passa dai 20 mila euro annui degli studi di psicologia ai 244 mila delle attività notarili (secondo i dati del Sose riferiti ai soggetti interessati dagli studi di settore). Un divario che comunque appare in calo a causa della significativa contrazione dei redditi medi delle professioni.

Il reddito veterinario in controtendenza - Tra il 2006 e il 2015, se calano drasticamente i redditi di farmacie e studi notarili, crescono i ricavi per dentisti, studi medici, commercialisti e consulenti del lavoro. Il reddito medio si abbassa anche per gli studi legali, negli studi di ingegneria, mentre veterinari, periti e agronomi vedono accrescere con più intensità il reddito. Gli effetti della crisi economica che ha investito il Paese a partire dal 2008, si manifestano sulle professioni a scoppio ritardato: la crescita tendenziale registrata tra il 2006 e il 2010 s'inverte bruscamente tra il 2011 e il 2015, interessando in particolare ingegneri, architetti e le altre professioni coinvolte nella crisi dell'edilizia e nel blocco degli appalti pubblici.

I liberi professionisti in Italia- Solo quelli iscritti a un albo professionale superano la quota di 1,4 milioni e costituiscono il 5% delle forze lavoro in Italia e il 25% del complesso del lavoro indipendente.  Secondo il sociologo e politologo Paolo Feltrin, che ha curato il Rapporto 2017 di Confprofessioni, «l'Italia sta percorrendo lo stesso sentiero evolutivo del resto dell'Europa, caratterizzato da una crescita sostenuta del numero di liberi professionisti, sia nelle professioni ordinistiche che nelle professioni non ordinistiche. Questa crescita è più accentuata nei Paesi e nelle regioni con il Pil più elevato».

Divario regionale- Sono le regioni del Nord a mostrare la maggior densità di professionisti: si passa da 30 professionisti per mille abitanti in Emilia Romagna a 14 in Calabria. Tra il 2009 e il 2015, osserva il Rapporto 2017 di Confprofessioni, il numero di liberi professionisti cresce con maggiore intensità in quelle economie regionali dove il Pil pro capite è maggiore.

Gap di genere- Prevale la componente maschile: le donne costituiscono solo il 37% del collettivo al Centro Nord, percentuale che si riduce al 30% nelle regioni del Mezzogiorno.

«Le profonde differenze tra Nord e Sud, il gap di genere e il “precariato” dei giovani, la significativa contrazione dei redditi (-20% in dieci anni) sono solo la punta dell'iceberg di un fenomeno socio-economico, spesso sottovalutato dalla politica ma che incide profondamente nei meccanismi della crescita economica e dell'occupazione del nostro Paese»- commenta il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella.